Isico – Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale ha presentato uno studio sull’uso della telemedicina nella prima fase dell’emergenza pandemica e in particolare durante il lockdown: “Feasibility and acceptability of telemedicine to substitute outpatient rehabilitation services in the Covid-19 emergency in Italy: an observational everyday clinical-life study” (Negrini S, Donzelli S, Negrini A, Negrini A, Romano M, Zaina F. Feasibility and Acceptability of Telemedicine to Substitute Outpatient Rehabilitation Services in the Covid-19 Emergency in Italy: An Observational Everyday Clinical-Life Study [published online ahead of print, 2020 Aug 12]. Arch Phys Med Rehabil. 2020;101(11):2027-2032. doi:10.1016/j.apmr.2020.08.001).

In quelle settimane gli specialisti di Isico hanno condotto 3231 teleconsultazioni, ripartite in 2317 teletrattamenti e 914 televisite, registrano un alto grado di soddisfazione da parte dei pazienti.
Nel suo insieme lo studio esamina le modalità con le quali è stato condotto il servizio di telemedicina e gli esiti che ha prodotto, non solo in termini di gradimento da parte dei pazienti ma anche in termini di efficacia.
In particolare si è osservato che in specifiche aree di cura, laddove è coinvolta la tecnologia, la telemedicina è efficace.
Ci si è concentrati su tre fasi: la prima esamina i servizi erogati abitualmente prima della scoperta del Covid-19 nell’arco di 30 giorni lavorativi (7 gennaio al 23 febbraio), la seconda fase (dal 24 febbraio al 14 marzo) comprende la fase del primo impatto Covid sull’attività, prima del lancio della telemedicina, e infine l’ultima analizza i dati dal lancio della telemedicina in esclusiva per 15 giorni (dal 16 marzo): si parla di 325 televisite e 882 teletrattamenti.

Per quanto riguarda le modalità, il servizio è stato gestito con app gratuite e ha richiesto un intervento diretto da parte dei genitori e parenti dei pazienti, per esempio per prendere misurazioni.
I caregiver hanno ricevuto sempre prima delle visite dei video e delle fotografie atte a prepararli al compito successivo. Durante la telefisioterapia sono state invece indicate e registrate nuove serie di esercizi, come d’abitudine.

Stefano Negrini, direttore scientifico Isico

«A nostra conoscenza», spiega il professore Stefano Negrini, direttore scientifico di Isico, non ci sono al momento altri dati pubblicati sull’applicazione della telemedicina con pazienti affetti da deformità vertebrali, per questo la pubblicazione del nostro articolo è tanto importante, dimostrando che questa esperienza può fornire una valida alternativa alla chiusura di molti servizi ambulatori.

Obiettivo della telemedicina è diminuire il forte impatto sul sistema sanitario nazionale, impegnato in prima linea nel ricovero e nella terapia intensiva di tanti pazienti. L’emergenza Covid-19 però non sta colpendo duramente solo i pazienti infetti ma anche tutti gli altri. In molti paesi, i servizi ambulatori sono stati completamente chiusi a causa della necessità di medici per i pazienti Covid e per ridurre il rischio di infezione a causa dei viaggi. Di conseguenza molti pazienti si sono trovati soli: questo non è accettabile per malattie che possono avere progressioni improvvise e gravi in pochi mesi, e ancor meno è accettabile per i bambini».

La telemedicina può essere una soluzione. Occorre sottolineare che Isico stava già pensando di ampliare il proprio servizio di telemedicina per i pazienti più lontani, quelli che arrivano per esempio da altri Paesi e Continenti: un fatto che l’ha vista pronta ad affrontare il periodo di lockdown senza abbandonare i propri pazienti e che le consentirà di restare in prima linea anche nei prossimi mesi. Anche in questo periodo, infatti, la telemedicina continua a essere uno strumento quotidiano per ridurre gli accessi in struttura ai soli casi necessari.

Stefania Somaré