Le cadute negli anziani possono determinare una frattura del collo del femore, non sempre semplice da individuare con rx.
In casi sospetti e con radiografia negativa o confusa, è suggerito l’utilizzo di RM o, se non disponibile, di TC.

Una review australiana si è concentrata proprio su questi aspetti, partendo dagli esami effettuati su 181 pazienti tra il 1° luglio 2015 e il 30 giugno 2017 (Kutaiba, N., Lamanna, A., Malara, F. and Yap, L.‐P. (2020), Use of computed tomography and magnetic resonance imaging for occult neck of femur fractures: A single‐centre study. Emergency Medicine Australasia).

Le TC o le RM di ognuno sono state rivalutate per studiarne gli esiti, il tempo intercorso tra radiografia e secondo esame e gli outcome finali.
In tutto le TC studiate sono state 184: 20 hanno individuato altrettante fratture nascoste, tutte operate. 23 pazienti sono stati sottoposti a ulteriore RM, che ha permesso di individuare altre 4 fratture.

Il tempo medio intercorso tra la radiografia e la TC è di 4 ore, mentre quello tra la radiografia e un esame MRI di 56 ore.
Lo studio ha quindi evidenziato che nel campione analizzato è più facile eseguire una TC per verificare la presenza di una frattura al collo del femore non risultata da radiografia rispetto a una MRI.

Solo se anche la TC non rileva nulla e c’è il sospetto che la frattura sia avvenuta allora conviene passare anche all’esame MRI: in questo modo, suggeriscono gli autori, si può utilizzare il tempo in modo ottimale.
Soprattutto considerando il fatto che la frattura al collo del femore va operata entro le 48 ore se si vogliono avere buoni esiti nel postoperatorio.

Stefania Somaré