Una lesione spinale porta all’impossibilità di utilizzare alcune parti del corpo.
Da tempo il mondo della ricerca sta studiando metodi per restituire parziale autonomia a queste persone.

Ricercatori della Ohio State University Wexner Medical Center, in collaborazione con l’ente di ricerca e sviluppo internazionale Bettelle, ha dimostrato che pazienti con lesioni spinali possono tornare a muovere un arto e a percepire sensibilità grazie all’uso di un’interfaccia computer-cervello (Patrick D. Ganzer, Samuel C. Colachis, Michael A. Schwemmer, Doug J. Weber, Marcia A. Bockbrader, Gaurav Sharma. Restoring the Sense of Touch Using a Sensorimotor Demultiplexing Neural Interface. Pubblicato online il 23 aprile 2020).

L’evidenza riguarda un unico paziente, tetraplegico dal 2010. Nel 2014 i medici hanno posizionato una chip a livello della corteccia motoria per consentirgli di muovere la mano.
Da allora i dati relativi al suo cervello sono stati registrati e dalla loro analisi i ricercatori hanno scoperto che, nonostante i nervi sensitivi del paziente fossero completamente bloccati a livello delle braccia, c’erano tracce subcettive e si poteva bypassare la questione utilizzando l’interfaccia e un sistema aptico indossabile.
In questo modo si può ricostruire il senso del tatto.

Justin Sanchez della Battelle Life Sciences sottolinea: «la possibilità di ridare capacità motoria e sensibilità alla mano dei pazienti tetraplegici è fondamentale per aumentare la loro autonomia: poter usare il tatto rende infatti i movimenti della mano molto migliori». Si precisa che il paziente osservato poteva percepire di toccare solo oggetti grossi, non quelli piccoli.
Al momento le informazioni ottenute con questo studio sono alla base dello sviluppo di un sistema d’interfaccia computer/cervello domiciliare.

Stefania Somaré