Rottura del crociato anteriore: biomeccanica, elemento predittivo

Una delle lesioni più comuni del ginocchio dello sportivo è la rottura del legamento crociato anteriore, evento che in alcuni casi porta all’abbandono della pratica sportiva agonistica nonostante trattamenti corretti. Più di un paziente lamenta, infatti, di non sentirsi più sicuro e preferisce ridurre la propria pratica. I tassi di recidiva, poi, sono in costante crescita.
Parlando di lesione primaria del crociato anteriore, se si conoscessero i fattori predisponenti questa rottura si potrebbe intervenire per tempo e ridurne l’incidenza: questo è stato l’obiettivo di una scoping review pubblicata su Gait & Posture nella quale si sono prese in considerazione lesioni non da contatto.

Studi inclusi nella review

Un team della Divisione di Biochinesiologia e Terapie Fisiche dell’Università della California del Sud ha valutato gli studi prospettici inerenti proprio alla lesione del crociato anteriore che avviene senza contatto.
Punto di partenza è stato la ricerca in diversi database scientifici, con l’individuazione di undici studi che rispecchiano le caratteristiche di inclusione scelte dai ricercatori stessi.

Tutti gli studi si basano su una analisi biomeccanica del paziente, mentre gli strumenti utilizzati sono differenti: in nove studi i partecipanti sono stati sottoposti a un test di salto e atterraggio, in due studi a esercizi di cambio direzione e, infine, in due studi a uno squat su gamba singola. Quale che sia il movimento scelto dagli autori, l’essenziale è porre il ginocchio in movimento per studiarne la biomeccanica. Vediamo quali risultati vengono messi in evidenza.

Fattori cinetici e cinematici ed evidenza limitata

Tra gli studi inclusi nella revisione, solo sette permettono di evidenziare alcune caratteristiche biomeccaniche da usare come predittori della lesione del crociato anteriore. Di questi studi, alcuni hanno usato il test del salto, mentre altri il cambio di direzione, attività molto utilizzate sul campo da diverse pratiche sportive.

Una valutazione più attenta di questi studi consente di individuare alcuni fattori cinematici e cinetici. Vediamoli: tra i fattori predittori cinematici ci sono la ridotta flessione del ginocchio e dell’anca e un aumento della rotazione interna e del valgo del ginocchio; per quanto riguarda la cinetica, invece, si parla di un aumento delle forze verticali di reazione al terreno e dei momenti del ginocchio, sia in valgo che per l’estensore.

Tuttavia, l’evidenza di queste relazioni è ancora bassa, al limite con in conflittuale, il che va tenuto in considerazione a livello clinico. Gli autori pensano che la causa di questa scarsa evidenza sia in parte dovuta a una mancanza di standardizzazione dei test biomeccanici utilizzati negli studi.

Lo studio: Straub RK, Powers CM. Biomechanical predictors of primary ACL injury: A scoping review of prospective studies. Gait Posture. 2024 Nov 20;116:22-29. doi: 10.1016/j.gaitpost.2024.11.013. Epub ahead of print. PMID: 39603181