Tra gli anziani è frequente la fragilità ossea e una caduta può risolversi in una frattura, ecco perché è importante prevenire le cadute valutando, per esempio, l’equilibrio e il passo e prendendo in esame anche altri fattori che potrebbero indurre una caduta.
L’osteoartrite di ginocchio, con il forte dolore e la rigidità articolare che determina, è tra questi.
Il Paese con l’età media più alta al mondo è il Giappone, dove quello delle cadute è un problema molto sentito, come lo è in Italia. Proprio per questo, un team di ricercatori afferenti ai Dipartimenti di Terapia Fisica della Facoltà di Salute e Scienze Mediche della Tokoha University e della Teikyo Heisei University ha prima sviluppato uno strumento di screening per discernere, tra gli anziani con osteoartrosi di ginocchio, quelli a rischio di caduta (KOAF), per poi validarlo in uno studio trasversale condotto su 86 soggetti in tre cliniche ortopediche indipendenti (Amano T, Tamari K, Suzuki N. Cross-validation of a screening tool to distinguish between fallers and non-fallers in community-dwelling older adults with knee osteoarthritis. Arch Phys Med Rehabil. 2020 Dec 10:S0003-9993(20)31316-2. doi: 10.1016/j.apmr.2020.12.001. Epub ahead of print. PMID: 33309679).
Il primo passo è stato studiare la storia clinica di questi soggetti e dividerli in due gruppi: quelli che si sono imbattuti in cadute alle spalle e quelli che non sono mai caduti.
Per ognuno dei partecipanti gli autori hanno quindi analizzato una serie di fattori che possono influenzare la caduta: età, sesso, indice di massa corporea, grado di osteoartrite secondo la classificazione di Kellgren-Lawrence, lato interessato dalla patologia, comorbidità eventualmente presenti, terapie farmacologiche assunte, dolore, terapia fisica, attività.
Gli anziani coinvolti hanno quindi effettuato due test, il “one-leg standing test” e il “five times sit-to-stand test”, per determinarne la funzionalità motoria. Infine, gli autori hanno calcolato sensibilità, specificità, tasso di probabilità e probabilità post-test dello strumento KOAF.
I risultati sono incoraggianti. Lo strumento ha infatti mostrato un’elevata capacità di discriminare tra soggetti a rischio caduta o meno, tanto che gli autori pensano possa essere utilizzato in clinica per mettere in atto strategie preventive sui soggetti a maggior rischio.
Stefania Somaré