La procedura di discectomia cervicale anteriore e fusione dei dischi cervicali è indicata in pazienti con instabilità cervicale o che soffrono di una compressione discale e spondilosica del midollo, di una radice nervosa o dell’arteria vertebrale.
Secondo la letteratura, questa procedura può essere condotta in sicurezza anche in un setting ambulatoriale. Quali sono i soggetti per i quali questa opzione può essere indicata? Al momento, non esistono strumenti standardizzati di stratificazione del rischio.

Il Dipartimento di Chirurgia Ortopedica della Johns Hopkins University di Baltimora ha applicato alcuni modelli predittivi e di machine learning a un campione di 12.492 pazienti che in passato erano stati sottoposti alla procedura, per poi confrontare la previsione con gli esiti già verificatesi (Wang KY, Suresh KV, Puvanesarajah V, Raad M, Margalit A, Jain A. Using Predictive Modeling and Machine Learning to Identify Patients Appropriate for Outpatient ACDF. Spine (Phila Pa 1976). 2020 Dec 8. doi: 10.1097/BRS.0000000000003865. Epub ahead of print. PMID: 33306613).
In questo modo, gli autori hanno dimostrato l’utilità dei due modelli: il primo è un modello predittivo derivato da una regressione logica multivariabile dei fattori di rischio più significativi di non rispondere in modo adeguato all’intervento; il secondo è invece un network neurale artificiale che utilizza variabili preoperatorie per stratificare i pazienti.
Entrambi i metodi sono stati allenati su un 70% del campione e validati sul restante 30%.
Inoltre, i due modelli sono stati confrontati con gli indici ASA e Charlson Comorbidity Index (CCI). Gli autori sono quindi convinti che questi due modelli possano essere utili per supportare le decisioni del clinico e del chirurgo.

Stefania Somaré