Pazienti con lesione alla colonna vertebrale o con esiti di ictus spesso sviluppano un piede cadente, ovvero non riescono a tenere sollevato il piede, che tende quindi a pendere dalla caviglia; ciò condiziona il passo.
Si tratta di un problema di origine neurologica. Per ovviare a questa situazione si tende a utilizzare neuroprotesi specifiche, ossia stimolatori in grado di attivare la funzione elettrica di un muscolo (FES). Nel caso del piede, si parla di stimolatore perineale.
Il problema connesso a queste neuroprotesi è che non si possono adattare al singolo paziente. Inoltre, devono essere sintonizzate manualmente ogni volta.
Uno studio europeo ha presentato una versione avanzata di queste particolari protesi ottenuta attraverso un nuovo tipo di Iterative Learning Controller che lavora indipendentemente dalla durata del passo e che usa come riferimenti gli angoli fisiologici delle articolazioni (Müller, P., del Ama, A.J., Moreno, J.C. et al. Adaptive multichannel FES neuroprosthesis with learning control and automatic gait assessment. J NeuroEngineering Rehabil 17, 36, 2020).
Lo strumento è stato testato solo su 4 pazienti, tutti colpiti da lesione alla colonna vertebrale: per tre di questi lo stimolatore è riuscito a generare pattern differenti, personalizzando l’aiuto al passo.
Su due di questi pazienti sono stati osservati lievi miglioramenti negli angoli del piede, mentre sul terzo pazienti i miglioramenti si sono avuti negli angoli del ginocchio.
Questi risultati dimostrano che la nuova neuroprotesi può fornire stimoli differenti ai diversi pazienti. Servono ora studi più approfonditi e su una coorte più ampia.
Stefania Somaré