Fratture da fragilità, review individua prevalenza e distribuzione

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I dati sono in linea con quelli di altri studi: le donne sono più a rischio degli uomini; l’età è un fattore da tenere in alta considerazione. Infine, le regioni del nord sono più colpite di quelle del sud.

Le fratture da fragilità, per lo più legate a osteoporosi, crescono di pari passo con l’invecchiamento della popolazione. Essenziale conoscerle al meglio per poter organizzare campagne di prevenzione. Quali soggetti ne soffrono maggiormente e possono quindi essere considerati a rischio? Come si presentano? Quali trattamenti sono più efficaci per contrastare il processo?
Per rispondere a queste domande un team cinese ha avviato una revisione sistematica della letteratura esistente sulla popolazione cinese anziana.

Le stime suggeriscono che in questa popolazione specifica entro il 2035 vi saranno 4 milioni e 830 mila nuove fratture, numero che arriverà a circa 6 milioni entro il 2050.
Di pari passo, cresceranno le spese del sistema medico cinese per la presa in carico dei soggetti fratturati: nello studio gli autori parlano di 132 milioni di Renminbi (RMB) per il 2035 e di 163 milioni di RMB per il 2050.

La revisione e i risultati

Partendo da più di 7300 possibili articoli di interesse, due valutatori indipendenti hanno selezionato 29 studi adatti a essere inseriti nella revisione, perché rispondenti ai criteri di inclusione: essere in lingua inglese o cinese; essere uno studio epidemiologico sulle fratture da fragilità; includere pazienti di età uguale o superiore ai 60 anni; essere uno studio trasversale; fornire dati che consentano di calcolare la prevalenza dell’osteoporosi.

Nell’insieme, gli studi coinvolgono 85,944 pazienti cinesi anziani, sui quali gli autori hanno subito calcolato la prevalenza generale, pari al 18,9%. Non soddisfatti, gli autori hanno voluto studiare anche la prevalenza in 5 sottocategorie. La prima riguarda il genere: come per le popolazioni occidentali, anche in questo caso vi è maggior rischio di incorrere in fratture da osteoporosi nelle donne (18,5%) rispetto che negli uomini (14,3%).

Interessante valutare anche la prevalenza delle fratture da fragilità rispetto all’età; gli autori hanno quindi osservato un aumentare della prevalenza spostandosi dai 60-69 anni (15,9%) ai 70-79 (25%) e andando oltre gli 80 anni (35,6%). Il sito di frattura più frequente sembra essere, per questa popolazione, la colonna vertebrale (11,6%), seguita da anca (4,5%) e da avambraccio prossimale (3%).

Infine, interessante osservare una lieve diversità di prevalenza tra le regioni del Nord e del Sud della Repubblica Cinese, rispettivamente pari al 20,3% e al 18,9%. Si tratta di un dato in linea con altri studi e collegato, probabilmente, alla maggiore esposizione al sole degli abitanti delle regioni meridionali rispetto a quelli delle regioni settentrionali di un Paese. Inoltre, spesso le regioni del Nord sono più fredde, con strade che ghiacciano e favoriscono le cadute; anche i vestiti pesanti, più spessi, possono ridurre la flessibilità dei corpi e quindi facilitare le cadute.

Gli autori hanno infine osservato un aumento della prevalenza di fratture da fragilità nel corso dei decenni: tra il 2000 e il 2010 questa era del 13,2%, mentre nel decennio successivo è salita al 22,7%.

Le considerazioni del team di ricerca

In linea di massima, i risultati evidenziati da questa revisione sono in linea con quanto emerso per altre popolazioni, come quella statunitense. Gli autori sottolineano che il principale fattore di rischio per lo sviluppo di osteoporosi, e quindi per le fratture da fragilità, è il genere femminile… un fattore non modificabile.

Tuttavia, data l’evidenza di un aumento di osteoporosi successivamente all’inizio della menopausa, si può individuare in questo importante momento della vita della donna il punto di partenza per la prevenzione rispetto all’osteoporosi.
Allo stesso tempo, man mano che l’età avanza è importante sottoporre la popolazione a screening per la valutazione della massa ossea, dato che più studi confermano la relazione tra età e depauperamento osseo.

Attualmente la Cina conta 1 miliardo e 425 milioni di abitanti, con un numero netto di anziani decisamente superiore a quello statunitense o europeo: l’osteoporosi è quindi un problema che deve essere affrontato in modo preventivo, aumentando la consapevolezza della popolazione stessa, per esempio, e valutando la sicurezza ed efficacia dei farmaci che contrastano l’osteoporosi.

(Lo studio: Meng, S., Tong, M., Yu, Y. et al. The prevalence of osteoporotic fractures in the elderly in China: a systematic review and meta-analysis. J Orthop Surg Res 18, 536 (2023). https://doi.org/10.1186/s13018-023-04030-x)