Evidenced Based Amputee Rehabilitation: uno studio ne attesta l’efficacia

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Tra i problemi che si riscontrano maggiormente nei pazienti con amputazione di gamba c’è la persistenza di asimmetria, che porta con sé mal di schiena e artrosi di ginocchio e limita i livelli di funzionalità nel movimento.

Uno studio statunitense ha indagato gli esiti del modello Evidence Based Amputee Rehabilitation, basato sui risultati di uno specifico score per stabilire il tipo di carenze del singolo amputato e gli esercizi più adeguati a colmarli (Robert Gailey, Ignacio Gaunaurd, Michele Raya, Neva Kirk-Sanchez, Luz M Prieto-Sanchez, Kathryn Roach, Effectiveness of an Evidence-Based Amputee Rehabilitation Program: A Pilot Randomized Controlled Trial, Physical Therapy, pzaa008).

Lo score si chiama Amputee Mobility Predictor (AMP) ed è stato validato per l’uso su pazienti amputati per valutare le capacità funzionali e motorie con e senza protesi (rispettivamente AMPPro e AMPnoPro).
Questo indice è stato riconosciuto tra i 12 validi per lavorare con gli amputati dalla Commissione Comparative Effectiveness Review della statunitense Agency for Healthcare and Research Quality.

Tra i vantaggi di AMP vi è la semplicità, che lo rende utilizzabile da vari specialisti, e il fatto che può individuare cambiamenti nel paziente durante il percorso riabilitativo.
Infine, come accennato, l’AMP aiuta fisiatra e riabilitatore a scegliere gli esercizi più adeguati all’amputato.

Questo score è alla base del modello riabilitativo esaminato dallo studio, al quale hanno partecipato 20 pazienti amputati transtibiali a una gamba che avevano già concluso la terapia fisica e il training per usare la protesi.

Lo studio in oggetto è uno studio clinico pilota, randomizzato, in singolo cieco, con un gruppo di controllo wait list.
I partecipanti sono stati valutati con gli indici AMPPro e AMPnoPro e con il 6-minute Walk Test all’inizio del percorso riabilitativo e dopo 8 settimane di intervento.

I risultati sono stati positivi, evidenziando miglioramenti in tutte e tre le misurazioni.
Purtroppo, lo studio si basa su un campione molto piccolo e quindi è necessario ricercare ulteriori conferme. Tuttavia, il modello sembra essere buono.

Stefania Somaré