Dita contratte: trattamento post intervento

La malattia di Dupuytren è una delle più frequenti patologie della mano, tuttavia in Italia è ancora poco nota. Si manifesta con una riduzione dell’estensione delle dita, che risultano “tirate” progressivamente verso il palmo della mano. Il trattamento più comune è l’intervento chirurgico, seguito da una fase di recupero funzionale. «La riabilitazione dopo l’intervento è utile» – dice il prof. Giorgio Paiardi, direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università degli Studi di Milano, Uoc di Chirurgia della Mano Irccs MultiMedica – Ospedale San Giuseppe di Milano e presidente della Società Italiana di Chirurgia della Mano – «ma non tutti i pazienti hanno bisogno di una riabilitazione complessa. Oltre a ciò, è utile indossare un tutore dinamico e un tutore statico o splint. Nel primo caso, si tratta di una sorta di elastico che esercita trazioni dolci in modo continuo e non violento: in questo modo i tessuti rispondono senza lacerarsi. Il tutore statico progressivo, invece, tiene in estensione il dito e si applica di notte o di giorno per uno o due mesi dopo l’intervento. È bene, però, sottolineare che l’uso di tutori è considerato utile in associazione con il trattamento chirurgico e dunque in fase post operatoria».