Stampa 3D e sport paralimpici

La stampa 3D nel mondo ortopedico sta facendo passi da gigante, andando al contempo a impattare sugli sport paralimpici.

Di recente questa tecnologia ha permesso a Marco Milanesi, che da 15 anni è handbiker impegnato in gare nazionali e internazionali, di risolvere un problema abbastanza serio: anche a causa di un problema alla mano, le tante ore di allenamento gli procuravano problemi infiammatori al braccio, rendendo gli allenamenti difficili.

Lo sportivo si è quindi rivolto a Elmec 3D, azienda italiana specializzata proprio in prototipizzazione e creazione di prodotti stampati, per una soluzione. Il primo passo è stata la digitalizzazione delle mani con un calco: da qui l’azienda, grazie anche ai feedback dell’atleta, è arrivata alla protesi finale, fatta in nylon, materiale con proprietà meccaniche molto interessanti.

Grazie all’uso della tecnologia HP Multi Jet Fusion, la protesi ha uno spessore variabile che la rende flessibile, soprattutto a livello dell’avambraccio, e rigida nei punti giusti, per garantire una spinta ottimale dei pedali durante la corsa.

Inoltre, essendo stata creata su un calco delle mani dell’atleta paralimpico, calza ovviamente a pennello. Grazie a questa protesi, che pesa solo 100 gr, l’atleta ha ripreso ad allenarsi senza sentire dolore.

Marco Milanesi ha sottolineato: «ho seguito con interesse questo progetto perché sono anche io appassionato di tecnologia e devo dire che quello che sono riusciti a ottenere con la manifattura additiva è davvero notevole e ha delle potenzialità. Grazie al calco della mia mano e al processo di digitalizzazione e progettazione dei tecnici di Elmec 3D con i software Altair è stato possibile personalizzare il pezzo in tempi brevi per raggiungere il massimo livello di comodità e performance».

Inoltre, la stampa additiva consente di ridurre i costi di produzione, il che rende questo tipo di tecnologia adatta a un numero maggiore di persone con disabilità che volessero praticare sport.

Stefania Somaré