Piede torto congenito. Il trattamento con il metodo Ponseti

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Trattamento conservativo anziché metodi invasivi
Negli ultimi anni la metodica Ponseti è stata riconosciuta dall’Oms come la metodica conservativa più efficace per la cura del piede torto in termini sia di correzione sia di mantenimento della guarigione nel tempo, in quanto ha cambiato in modo radicale la prognosi di questa malattia. Attraverso tecniche manipolative e di applicazione di gessetti standardizzate (in media fino a 4-5 tappe correttive eseguite settimanalmente), si riesce in breve tempo a correggere il piede dal punto di vista anatomico e a migliorarne la dorsiflessione, ricorrendo in circa il 90% dei casi a un intervento – la tenotomia percutanea del tendine di Achille -, necessario se la dorsiflessione passiva del piede a fine correzione è inferiore a 15 gradi e/o se il tallone alla palpazione appare disabitato dal calcagno. Si tratta di una procedura mininvasiva, necessaria per indossare in modo adeguato il tutore, fase importante e indispensabile della metodica Ponseti. Il tutore in abduzione (FAB) usato nella fase di mantenimento Ponseti con una cadenza e un protocollo ben definito e nel rispetto delle potenzialità motorie del bambino, serve a far eseguire al bambino una fisioterapia giornaliera e a mandare in ipercorrezione il piede, con effetto stretching su tutte le componenti (tricipite surale e tibiale anteriore) che altrimenti tenderebbero a riportarsi verso la postura “innaturale” legata alla malformazione. Esistono varie tecniche di trattamento del piede torto (conservative e chirurgiche) alternative al metodo Ponseti, con risultati diversi per percentuali e tempi di guarigione e necessità di ricorrere a chirurgia estensiva per recidive. Il successo della metodica Ponseti è direttamente legato alla capacità dell’operatore a ottenere un piede corretto e a far rispettare in modo adeguato la fase di tutorizzazione e anche alla compliance della famiglia al protocollo di cura e follow-up. La diffusione del metodo ha avuto uno straordinario supporto da parte dei genitori che, animati da spirito di gratitudine e passione per i risultati ottenuti dai loro bambini, promuovono la metodica con ogni mezzo comunicativo (passaparola, fogli informativi, siti internet, blog, canali tematici ecc.), contribuendo ogni giorno alla diffusione e al successo di questa terapia.