Nell’Istituto di Jacksonville della Mayo Clinic si utilizzano stimolazione cerebrale profonda e stimolazione diretta del tratto dentato-rubro-talamico per trattare pazienti con malattia di Parkinson e tremore essenziale.
Con i suoi tre centri ospedalieri, la Mayo Clinic è considerata una eccellenza medica in molti campi, compresa la cura di patologie neurologiche come la malattia di Parkinson e il tremore essenziale, condizioni che colpiscono la funzionalità del movimento, ledendo in parte l’autonomia del paziente.
Qui confluiscono i casi più gravi. L’alto volume di lavoro consente ai clinici della struttura statunitense di studiare strategie di intervento mirate al paziente, sempre gestito in équipe.
I percorsi per la malattia di Parkinson
La malattia di Parkinson colpisce circa 2 milioni di soggetti nei Paesi industrializzati, con una prevalenza maggiore nel genere maschile e che cresce con l’età, raggiungendo il 4% dopo gli 85 anni. In Italia, si stimano circa 170 mila pazienti con Parkinson.
Mayo Clinic sta avviando a Jacksonville, in Florida, un Centro Clinico tutto dedicato al Parkinson, dove applicare le conoscenze sviluppate nell’arco del tempo e fare ricerca.
Al centro di tutto l’iter terapeutico c’è sempre la diagnosi, che va affinata man mano che il Parkinson evolve: a tal fine, alla Mayo Clinic viene utilizzata l’elettromiografia di superficie che permette di indentificare i muscoli colpiti da tremore e l’area di origine a livelli cerebrale.
Il dott. Philip W. Tipton, neurologo a Jacksonville, sottolinea che gli esiti dell’elettromiografia guidano le decisioni terapeutiche del team, aiutando anche a individuare i target per la stimolazione cerebrale profonda (DBS).
Simile l’attenzione rivolta al cammino e all’equilibrio di questi pazienti, che possono avvantaggiarsi dalla presenza di laboratori dedicati all’analisi del passo, più precisamente un’ampia piattaforma sensibile alla pressione sviluppata dai piedi durante il cammino. Vediamo, invece, come viene gestito il tremore essenziale.
Il tremore essenziale e la stimolazione diretta del tratto dentato-rubro-talamico
In Italia il tremore essenziale colpisce l’1,2% della popolazione generale e il 4-5% della popolazione sopra i 65 anni.
«Il tremore essenziale», sottolinea il dott. Tripton, «spesso si manifesta in più persone della stessa famiglia, anche lungo le generazioni, e per questo è spesso visto come una stranezza familiare, piuttosto che come una patologia da curare».
Un problema, perché questa condizione può incidere negativamente sulla vita del soggetto; inoltre, l’esordio del tremore essenziale è spesso anticipato, rispetto a quello del Parkinson. La patologia viene curata con dei farmaci che risultano efficaci in circa la metà dei pazienti e, anche in questi, spesso perdono di efficacia nel tempo.
I ricercatori della Mayo Clinic hanno, invece, dimostrato che la stimolazione diretta del tratto dentato-rubro-talamico (DRTT) è altamente efficace in questi pazienti, molto più delle cure standard. Lo studio specifico è stato pubblicato su The Neuroradiology Journal nell’aprile del 2022. Questo trattamento può essere considerato una DBS focalizzata su un target ben specifico e porta benefici a lungo termine, il che significa anche anni.
La zona talamica da stimolare è stata individuata e presentata in uno studio della Mayo Clinic comparso su Annals of Neurology nel maggio 2022. Grazie a una maggiore targettizzazione della DBS, i clinici dell’Istituto statunitense possono plasmare il campo elettrico utilizzato per rispondere alle caratteristiche del singolo paziente e ottenere i migliori risultati possibili. Almeno per il momento.