Uno studio (AO Spine Global Survey – International Trends in Utilization of MRI/CT for Spinal Trauma and Spinal Cord Injury across AO Regions. Dr. Saman Shabani, Dr. Mayank Kaushal, Dr. Hesham Soliman, Dr. Hason Nguyen, Dr. Bizhan Aarabi, Dr. Michael G Fehlings, Dr. Mark Kotter, Dr. Brian K Kwon, Dr. James Shields Harrop, and Dr. Shekar N. Kurpad. Journal of Neurotrauma) ha osservato l’utilizzo di strumenti di imaging come risonanza magnetica e tomografia assiale computerizzata per valutare lesioni e traumi spinali nelle aree del mondo dove ci sono direttivi dell’AO Trauma, parte della AO Foundation. Tra queste vi è anche il nostro Paese.
Lo studio è stato condotto su sei regioni, in particolare, ed è stato portato avanti tramite un questionario inviato a 5813 chirurghi, con una rispondenza del 9,6%, soprattutto tra chirurghi ortopedici e neurochirurghi.
Ed ecco alcuni risultati.
La TC è utilizzata come modalità primaria in presenza di pazienti intatti dal punto di vista neurologico, mentre in presenza di lesione spinale la quasi totalità dei chirurghi che ha risposto utilizza l’associazione Tac+RM+raggi x.
Fa eccezione il Nord America, dove non si usa la radiografia. Varie differenze sono comunque state registrate tra regioni diverse. Nei pazienti con una lesione spinale incompleta presi in cura entro 4 ore dall’evento e già sottoposti a TC, la scelta predominante è evitare la RM per proseguire con OR.
Più in generale, lo studio rivela che la scelta del metodo di imaging da utilizzare in presenza di traumi alla colonna e lesioni è influenzato dallo stato neurologico del paziente al momento dell’ammissione in ospedale e dai deficit neurologici che eventualmente si manifestano dopo l’intervento. Inoltre, ci sono differenze nella scelta tra le varie regioni, in alcuni casi anche significative.
Stefania Somaré