Terapia dei neuroni specchio e riabilitazione robot-assistita sono due modalità di intervento considerate efficaci per il recupero funzionale dell’arto superiore in pazienti con esiti di ictus cerebrale.
Tuttavia, gli studi non hanno ancora dimostrato una superiorità della riabilitazione robotica rispetto a quella tradizionale nel recupero dell’arto superiore, in particolare della mano, la cui funzionalità impatta su gran parte delle attività quotidiane.

Ci si chiede, quindi, se gli esiti della riabilitazione robot-assistita possano essere migliorati dall’associazione con altri metodi riabilitativi, come per esempio proprio la terapia dei neuroni specchio.

In uno studio randomizzato (The effect of sequential combination of mirror therapy and robot-assisted therapy on motor function, daily function, and self-efficacy after stroke) un team di ricerca di Taiwan valuta l’efficacia di una sequenza terapeutica che vede la terapia dei neuroni specchio anticipare la sessione riabilitativa in 37 pazienti con esiti di ictus a livello dell’arto superiore.

I partecipanti sono divisi in due gruppi, uno dei quali sottoposto a una falsa terapia dei neuroni specchio. Gli autori valutano, quindi, gli esiti tra i due gruppi in termini di funzionalità motoria, funzionalità giornaliera e autonomia.

A tal fine, sono stati misurati alcuni parametri, a una settimana dall’inizio del percorso riabilitativo e alla sua fine: Fugl-Meyer Assessment per l’arto superiore (FMA-UE), Wolf Motor Function Test (WMFT), Nottingham Extended Activities of Daily Living Scale (NEADL), the stroke self-efficacy questionnaires (SSEQ) and Daily Living Self-Efficacy Scale (DLSES).

Il protocollo riabilitativo

In questo studio, i partecipanti dei due gruppi hanno seguito lo stesso numero di sessioni, pari a 3 alla settimana per 6 settimane di fila, ognuna della durata di 60 minuti, 20 di terapia dei neuroni specchio, effettiva o finta a seconda del gruppo, e 40 di riabilitazione robot-assistita, fatta di 10 minuti di training attivo assistito e 30 minuti di allenamento interattivo con giochi offerti dal sistema robotico.

Per questo studio è stato utilizzato il sistema Hand of Hope (HOH), un esoscheletro dotato di sensori di elettromiografia di superficie. Il percorso riabilitativo è stato deciso dai professionisti coinvolti per essere al contempo sfidante e rispettoso delle caratteristiche del singolo paziente.

Risultati meno positivi del desiderato

Il confronto dei diversi indici utilizzati tra i partecipanti dei 2 gruppi non consente di affermare che anticipare la riabilitazione robot-assistita con una sessione di terapia dei neuroni specchio consente di ottenere esiti migliori in nessuna delle aree di dominio prese in considerazione.

Gli autori sottolineano, tuttavia, che i partecipanti al gruppo di studio, alla fine del percorso riabilitativo mostrano maggiore sicurezza nei movimenti delle attività quotidiane rispetto agli altri, aspetto che può essere comunque vantaggioso.

In sede di discussione, gli autori valutano le possibili ragioni dei risultati ottenuti, sottolineando, per esempio, che i pazienti erano tutti in fase cronica post ictus e suggerendo che si potrebbero ottenere esiti differenti in pazienti in fase sub-acuta.

(Lo studio: Chen, YW., Li, KY., Lin, CH. et al. The effect of sequential combination of mirror therapy and robot-assisted therapy on motor function, daily function, and self-efficacy after stroke. Sci Rep 13, 16841, 2023)