Ogni anno l’1-3% della popolazione adulta incorre in una epicondilite laterale di gomito, caratterizzata da un dolore che, inizialmente localizzato a livello dell’epicondilo, tende a irradiarsi al resto del braccio, manifestandosi anche a riposo.
La causa di questa condizione è l’infiammazione dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio al polso, consentendone l’estensione. A sua volta, l’infiammazione è dovuta a un sovraccarico da movimenti ripetuti, che siano sportivi, come nel tennis, lavorativi o quotidiani.
Una volta effettuata diagnosi, il soggetto deve anzitutto sospendere il gesto che ha causato l’infiammazione della parte e assumere antinfiammatori. Viene inoltre consigliata la fisioterapia, inizialmente per lavorare sull’infiammazione con terapie fisiche e manuali, successivamente per rinforzare il gomito ed evitare che il problema si ripresenti nel tempo.
Uno studio randomizzato pakistano, pubblicato su Scientific Reports, mette a confronto due metodi riabilitativi: onde d’urto extracorporee contro ultrasuoni uniti a massaggio con frizione profonda.
I due trattamenti a confronto
Sono 80 i pazienti arruolati per questo studio, randomizzati tra il gruppo A e quello B. I pazienti del primo gruppo sono stati sottoposti a onde d’urto extracorporee con sessioni 7 sessioni da 5 minuti intervallate l’una dall’altra di 4 giorni. La frequenza utilizzata è stata di 1 Hz, con livelli di energia 2 e pressione di 2.
I pazienti del secondo gruppo, invece, sono stati trattati con ultrasuoni a multifrequenza con un macchinario giapponese, a una frequenza di 2,5 onde/sec2, per 3-5 minuti, 3 volte la settimana per un totale di 7 settimane.
Contestualmente a ogni trattamento fisico, i pazienti sono anche stati sottoposti a frizione profonda del tendine estensore del gomito, con un’azione perpendicolare alle fibre tendinee. In entrambi i casi le valutazioni sono avvenute all’inizio del percorso, alla terza e all’ultima settimana.
I valutatori hanno utilizzato due strumenti: lo score NPRS per valutare l’intensità del dolore e lo score PRTEE, disegnato appositamente per i soggetti con epicondilite laterale.
Onde d’urto più efficaci
Gli autori hanno evidenziato differenze significative tra i due gruppi, con esiti più favorevoli in chi ha ricevuto le onde d’urto. Scendiamo nel dettaglio. In entrambi in gruppi si osserva un netto miglioramento dello score PRTTE tra la baseline e l’ultima settimana di trattamento, con valori che vanno da 3 a 2 e poi a 1 per il primo gruppo e da 2,99 a 2,1 a 1 nel secondo.
Un’analisi basata sui percentili dello score, però, mettono in risalto che nel primo gruppo la mediana alla baseline era 24, scesa a 10 nella terza settimana e a 1,5 nell’ultima.
Nel secondo gruppo, invece, alla baseline si ha un punteggio di 25, che scende a 19,5 alla terza settimana e a 11,5 alla settimana. Si evince quindi che le onde d’urto siano più efficaci degli ultrasuoni associati a frizione profonda, un risultato che è in linea con quando già indicato in molti studi presenti in letteratura.
Lo studio: Perveen, W., Anwar, S., Hashmi, R. et al. Effects of extracorporeal shockwave therapy versus ultrasonic therapy and deep friction massage in the management of lateral epicondylitis: a randomized clinical trial. Sci Rep 14, 16535 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-67313-1