Cervicalgia cronica, utilità della realtà virtuale

Uno studio cinese randomizzato associa realtà virtuale e terapia convenzionale.

A livello globale, il dolore cronico cervicale affligge almeno una volta nella vita tra il 30% e il 50% della popolazione e si stima siano 15 milioni gli italiani a soffrire di cervicalgia. Oltre al dolore, che può diventare invalidante e irradiare a spalle e arti superiori, la cervicalgia si associa anche a rigidità, un ridotto range of motion, cefalea e vertigini.

Dal punto di vista fisiopatologico le cause della cervicalgia possono essere di natura traumatica, ma spesso si associano a cattivi abiti posturali, portando a una graduale comparsa della sintomatologia. La riabilitazione è fondamentale per riuscire a ottenere una riduzione del dolore e un recupero funzionale, necessario anche in virtù del fatto che molti dei pazienti affetti da cervicalgia sono ancora giovani e in fase di vita attiva.

L’avvento delle tecnologie riabilitative potrebbe aumentare il numero di opzioni terapeutiche in mano al fisioterapista.

Uno studio randomizzato, per esempio, valuta l’efficacia di una combinazione di riabilitazione convenzionale con la realtà virtuale. Pubblicato su “JMIR Serious Games”, lo studio è condotto da un team di ricerca afferente al West China Hospital della Sichuan University e al First Affiliated Hospital della Guangxi University of Chinese Medicine, in collaborazione con il First Affiliated Hospital della Sun Yat-Sen University e lo State Key Laboratory of Genetic Engineering della Fudan University. 

Esiti dello studio

64 i pazienti coinvolti in questo studio, randomizzati nel gruppo di studio o in quello di controllo. Il primo ha seguito un programma fatto di 10 sessioni durante le quali hanno seguito un misto di riabilitazione convenzionale e con realtà virtuale, mentre il secondo 10 sessioni di riabilitazione convenzionale. In entrambi i casi, il percorso è durato 4 settimane.

Gli autori hanno misurato diversi outocome in 3 momenti dell’iter riabilitativo: all’inizio, alla fine e dopo 3 mesi di follow-up, per avere indicazioni relative alla durata dei risultati ottenuti. Gli indicatori valutati sono l’intensità dolorosa, il livello di disabilità, la cinematica del collo, in termini di range of motion, propriocezione e picco di velocità, il grado di soddisfazione da parte del soggetto e il sollievo dai sintomi.

I dati ottenuti sono stati quindi elaborati statisticamente. Gli autori affermano che tutti i partecipanti hanno ottenuto miglioramenti interessanti nei diversi outcome, sebbene quelli del gruppo di studio siano maggiori in tutti gli outcome, con la sola eccezione della propriocezione. Non solo. I pazienti del gruppo di lavoro sono stati più soddisfatti dal percorso e hanno goduto di una maggior riduzione dei sintomi e, forse anche per questo, hanno continuato ad allenarsi anche nel periodo di follow-up.

Gli autori concludono che la combinazione tra riabilitazione convenzionale e in realtà virtuale sia efficace. Ora occorre individuare il giusto dosaggio e allestire un protocollo che supporti in fisioterapisti nell’uso di questo metodo. 

Studio: Guo Q, Zhang L, Han LL, Gui C, Chen G, Ling C, Wang W, Gao Q. Effects of Virtual Reality Therapy Combined With Conventional Rehabilitation on Pain, Kinematic Function, and Disability in Patients With Chronic Neck Pain: Randomized Controlled Trial. JMIR Serious Games 2024;12:e42829 doi: 10.2196/42829 PMID: 38656775