Uso di plantari per piede diabetico

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La neuropatia periferica è una delle complicanze più diffuse del diabete, insieme alla vasculopatia periferica. Quando le due si manifestano contemporaneamente, il rischio di sviluppare il cosiddetto piede diabetico aumenta notevolmente.

L’incidenza di questa condizione è del 5% tra i pazienti diabetici, in Italia sono circa 300.000 i soggetti predisposti a sviluppare ulcerazioni che faticano a guarire.
Ancora oggi, la vasculopatia periferica nei diabetici è tra la cause principali di amputazione minore, causando in alcuni casi anche amputazione maggiore.

Per prevenire lo sviluppo di queste ulcere è indicato l’uso di calzature e calze specifiche, prive di cuciture, e attenersi a scrupolosi controlli quotidiani delle estremità.
Un ruolo sembrano essere svolto anche dai plantari, per la distribuzione dei picchi di pressione della pianta del piede.

Un team di ricerca britannico ha pubblicato uno studio di fattibilità randomizzato, multicentrico, a gruppi paralleli e con valutatore in cieco che si è concentrato su un iter di prescrizione e fabbricazione di plantari personalizzati per la gestione della pressione plantare in pazienti con diabete.
61 i soggetti coinvolti, suddivisi in un gruppo di intervento, con 31 pazienti, e un gruppo di controllo attivo, con 30 pazienti.

I due gruppi hanno usato plantari differenti. Il primo ha usato plantari personalizzati, progettati e ottimizzati utilizzando un sistema di analisi della pressione all’interno della scarpa. Ogni variazione effettuata sul plantare è funzionale a ridurre la pressione di picco plantare media.
Ai partecipanti del gruppo di controllo attivo, invece, sono stati assegnati plantari piatti da 3 mm, in Poron® 4000, con sollevamento del tallone a media densità 3 mm.

Il percorso è durato 12 mesi, con controlli a 3, 6 e 12 mesi.
Lo studio ha inteso valutare il livello di accettazione del percorso da parte sia dei pazienti sia dei professionisti coinvolti.
Il 33,1% dei pazienti coinvolti non è arrivato a fine percorso e di questi solo il 13% con motivazioni chiare, come trasferimento, morte, peggioramento della lesione, gravosità dello studio e malattia. Del 69% di pazienti rimasti, il 68% ha restituito i questionari richiesti, ovvero il Nottingham Assessment of Functional Footcare Questionnaire, che misura il coinvolgimento dei pazienti nella cura dei propri piedi, e l’International Physical Activity Questionnaire, utile per valutare i livelli di attività.

Le nuove ulcerazioni si sono verificate più nel gruppo di studio (33,3%) che in quello di controllo attivo (25,5%). Sembrerebbe, quindi, che i plantari usati per il gruppo di studio siano poco efficaci, ma gli autori sottolineano che solo pochi casi di ulcerazione sono stati legati a picchi di pressione.
Di qui l’esigenza, in futuro, di studiare maggiormente le caratteristiche demografiche dei soggetti coinvolti. Queste potrebbero, infatti, rappresentare fattori di rischio per lo sviluppo di lesioni da piede diabetico.

Un’altra criticità messa in luce da questo studio pilota è la difficoltà di reclutare pazienti in studi multicentrici: occorre individuare il numero giusto per non pesare troppo sul lavoro dei podologi presenti nelle strutture stesse. L’ideale sarebbe, a detta degli autori, 1-2 al mese.
Inoltre, per ottenere esiti più chiari dal confronto tra le due tipologie di plantare, sarebbe utile estendere il follow-up a 24 mesi da una parte, e includere un terzo gruppo di studio, non attivo, il che riporta al problema del carico di lavoro sulle strutture coinvolte.

Questo lavoro evidenzia che il percorso di prescrizione e fabbricazione del plantare è possibile, ben accolto da pazienti e specialisti coinvolti, ma occorre ottimizzarlo per non pesare troppo sulle realtà sanitarie coinvolte.
Al lavoro hanno partecipato la Torbay and South Devon NHS Foundation Trust e l’Università di Plymouth.

(Lo studio: Collings R, Freeman J, Latour JM, Hosking J, Paton J. Insoles to ease plantar pressure in people with diabetes and peripheral neuropathy: a feasibility randomised controlled trial with an embedded qualitative study. Pilot Feasibility Stud. 2023 Feb 3;9(1):20. doi: 10.1186/s40814-023-01252-y. PMID: 36737812; PMCID: PMC9896776)

Stefania Somaré