Per gran parte delle patologie ortopediche esistono tutori finalizzati a ridurre il dolore e migliorare l’efficienza del distretto interessato.

Tuttavia, l’efficacia di questi dispositivi è spesso connessa alla compliance, ovvero alla capacità del soggetto di indossarlo nei tempi e modi richiesti dal professionista che li prescrive. Davanti a un insuccesso, dunque, il clinico o il fisioterapista si trovano a chiedersi se il paziente abbia indossato al meglio il tutore o se il mancato raggiungimento degli obiettivi sia dovuto ad altre cause.

A tal fine si possono affidare ai pazienti anche dei diari di viaggio, nel quale registrare tempo di indossamento giorno per giorno, intensità del dolore e così via. Tuttavia, è chiaro che poter utilizzare un sensore di temperatura per misurare con certezza il tempo di indossamento faciliterebbe il lavoro del medico. Esistono già sperimentazioni dell’uso di questi sensori, per esempio nella scoliosi, per accertarsi che i giovani pazienti usino il corsetto tutto il tempo richiesto, il che spesso significa 24 ore al giorno.

Ora uno studio del Thomas Jefferson University Hospital di Philadelphia dimostra che questi sensori sono utilizzabili anche per valutare l’indossamento del tutore per avambraccio in materiale termoplastico.

Caratteristiche dello studio e risultati

Pubblicato sulla rivista Hand, lo studio (Validation of Temperature Sensors to Monitor Thermoplastic Splint Wear in Hand Surgery Patients) è di carattere prospettico ed è stato condotto su 8 volontari sani che hanno accettato di indossare un tutore di avambraccio termoplastico per qualche ora al giorno e, contestualmente, di registrare i tempi di indossamento su un apposito diario.

Il sensore di temperatura utilizzato è stato inserito all’interno del materiale termoplastico e settato per registrare la temperatura ogni 5 o 15 minuti. Contemporaneamente i ricercatori hanno sviluppato due algoritmi, uno per intervallo di misurazione, per valutare il tempo di indossamento reale partendo dalle misurazioni del sensore. Ciò che emerge dalle analisi successive è che entrambi gli algoritmi mostrano parametri validi. Vediamoli nel dettaglio.

La sensibilità è pari al 99,1% per l’algoritmo a 5 minuti e a 96,6% per l’algoritmo a 15 minuti, mentre la specificità è per entrambi pari al 99,9%, il valore diagnostico positivo rispettivamente al 99,4% e al 99,5% e quello negativo al 99,9% e al 99,3%, l’accuratezza diagnostica al 99,8% e al 99,3%.

Nonostante l’equivalenza dei due algoritmi, quello con misurazioni ogni 5 minuti si è mostrato più abile nel definire il tempo di indossamento per sessione rispetto all’altro. Sarebbe, quindi, più corretto continuare a studiare questo tipo di approccio.

Gli autori concludono il proprio lavoro affermando che è possibile utilizzare sensori termici per avere certezza del tempo che un paziente ha indossato un certo tutore di avambraccio in materiale termoplastico, cosa che potrebbe portare grande vantaggio ai clinici e ai fisioterapisti.

Studio: Weir TB, DeTullio L, Patel SJ, et al. Validation of Temperature Sensors to Monitor Thermoplastic Splint Wear in Hand Surgery Patients. HAND. 2024;0(0).