Tunnel carpale: il trattamento conservativo

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Nella sindrome del canale carpale, così come nell’artrosi trapezio-metacarpica o nel morbo di Dupuytren, il tutore deve essere inquadrato esclusivamente come strumento riabilitativo, con un utilizzo di breve durata, fino all’avvenuta guarigione. Presso l’Unità Operativa di Chirurgia della Mano del Gruppo Multimedica di Milano, il tutore viene confezionato ad hoc su ciascun paziente dal fisioterapista o dal terapista occupazionale. «Nel caso del trattamento conservativo, in attesa che il quadro clinico evolva, nel caso di un sospetto di sindrome di canale carpale», spiega Elena Mancon, fisioterapista presso l’Uoc di Chirurgia della Mano dell’Ospedale San Giuseppe Milano/Irccs MultiMedica «realizziamo il tutore con un materiale termoplastico. Un tutore anti-brachio-metacarpale, che parte quindi dai tre quarti dell’avambraccio e include tutte le dita lunghe, mantenendo il polso in posizione neutra, per assicurare una posizione di comodità e di appoggio durante le ore notturne, evitando così alcune posture tipiche e particolarmente nocive per la sintomatologia, come quella a pugno chiuso. Laddove la sintomatologia è molto forte, si può includere nella tutorizzazione in via eccezionale anche il primo raggio, quindi il pollice. Il trattamento conservativo prevede un appuntamento per la realizzazione del tutore e una successiva seduta di controllo a 7-10 giorni per verificare la congruità dell’ausilio, la sua funzionalità, quindi, la buona compliance da parte del paziente, effettuando, nel caso fossero richieste, tutte le modifiche necessarie. Al fine di garantire un servizio ancora più puntuale abbiamo messo a disposizione una sorta di “pronto soccorso del tutore” per consentire, in orari determinati, il controllo e la sistemazione gratuita del tutore».