L’aumento di richieste da parte della cittadinanza rende i servizi pubblici di Ortopedia spesso lenti nelle risposte, con liste d’attesa molto lunghe e un meccanismo che non fornisce indicazioni al paziente su come gestire il proprio problema in attesa della visita specialistica.
Sarebbe utile riuscire a distinguere, tra le varie richieste, quelle più urgenti e quelle che invece possono aspettare.
Una delle risposte più diffuse nel mondo è l’istituzione di cliniche ortopediche gestite da praticanti esperti che fungono da anello intermedio tra la medicina di base e lo specialista ortopedico, effettuando un triage sui pazienti e stabilendo quale sia il percorso migliore per loro: ulteriori accertamenti di imaging, una visita specialistica, trattamenti infiltratori o un percorso fisioterapico in grado di migliorare i sintomi.

L’efficacia e l’utilità di queste cliniche è stata dimostrata in letteratura per alcune problematiche muscoloscheletriche, come il mal di schiena e la necessità di ricevere una protesi, ma non per l’arto superiore.

Ecco allora che l’Ospedale Nazionale Ortopedico di Cappagh, in Irlanda, ha pubblicato di recente i risultati di questa strategia sull’Irish Journal of Medical Science (Lyons RF, Cassells M, Hynes D, Mullett H, Groarke PJ. A physiotherapy triage service for orthopaedic upper limb service: an effective way to reduce clinic visits and identify patients for operative intervention. Ir J Med Sci. 2021 May 27:1–5. doi: 10.1007/s11845-021-02606-2. Epub ahead of print. PMID: 34041692; PMCID: PMC8154104).

Nello studio gli autori hanno preso in considerazione solo i pazienti con problematiche di arto superiore, valutati proprio in una di queste cliniche: per ognuno è stata inizialmente valutata la prescrizione medica per individuare i pazienti con necessità rutinarie e non urgenti, da inviate alla clinica. In tutto 646 soggetti. Di questi 445 sono stati dimessi, ricevendo alcune indicazioni per migliorare il proprio stato.
Dei restanti 201, 145 sono stati rivalutati con un praticante ortopedico per valutare l’opportunità di effettuare infiltrazioni e 56 sono stati inviati dal chirurgo ortopedico.

La maggior parte dei pazienti sottoposti a infiltrazioni (135) è stata dimessa dal servizio, mentre 10 hanno avuto bisogno di essere seguiti per più tempo. Dei 56 pazienti visitati dal chirurgo ortopedico, 50 sono stati operati e 6 sono stati avviati a un percorso conservativo.
In generale, il sistema prevede anche un follow up telefonico di durata 3-6 mesi a seconda del caso.
Gli autori evidenziano che l’introduzione di una clinica fisioterapica per l’arto superiore consente di ridurre le liste d’attesa, permettendo ai pazienti che necessitano di interventi di essere visitati prima e quindi di avere maggiori probabilità di ripresa.
Quando il dolore di spalla è provocato da lesioni tendinee, problemi cartilaginei e così via, l’attesa può peggiorare ulteriorimente la situazione e quindi in qualche modo influenzare gli esiti dei trattamenti.

Stefania Somaré