Tenosinovite stenosante, l’acupotomia ecoguidata è efficace e sicura?

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Diffusa soprattutto in Cina, questa metodica è stata sottoposta a verifica con una revisione della letteratura esistente.

La tenosinovite stenosante è una patologia che colpisce soprattutto pollice e anulare, determinando dolore e difficoltà a flettere ed estendere il dito. Nota anche come dito a scatto, questa condizione dipende dall’infiammazione della guaina sinoviale che riveste i tendini flessori del pollice o anulare e, fino a qualche anno fa, colpiva soprattutto le donne sopra i 50 anni.

Oggi, anche a causa della diffusione di smartphone e dispositivi touch-screen, il dito a scatto interessa anche i più giovani, con incidenza in costante crescita. Esistono poi casi di dito a scatto secondario, dovuto quindi ad altre patologie, come il diabete, l’artrite reumatoide e traumi.
L’iter terapeutico prevede l’uso di antinfiammatori locali, iniezione di corticosteroidi, ghiaccio, terapia a Onde d’Urto extracorporee, riabilitazione e splint.

In alcuni casi può essere necessario intervenire chirurgicamente. Di recente, soprattutto in Cina, è diventata popolare anche un’altra via di trattamento, l’acupotomia, una forma innovativa di agopuntura che utilizza un ago dotato di un piccolo bisturi sulla punta e che può ridurre le aderenze e rilasciare le contratture dei tessuti molli. È possibile utilizzare una modalità ecoguidata. Una recente revisione cinese, basata su studi randomizzati e controllati, valuta l’efficacia del trattamento ecoguidato per trattare il “dito a scatto”.

L’acupotomia ecoguidata dà esiti migliori

In tutto gli autori hanno individuato 15 studi di interesse, per un totale di 988 pazienti. Mentre il gruppo di studio è stato trattato con acupotomia ecoguidata, mentre quello di controllo con acupotomia tradizionale, chirurgia o iniezioni di corticosteroidi.

Il primo risultato interessante ottenuto riguarda l’efficacia del trattamento sotto studio, che risulta essere molto maggiore delle altre forme terapeutiche prese in esame.
La revisione prende poi in considerazione una serie di parametri secondari, come il dolore, per esempio, misurato con la Scala Visuale Analogica (VAS): anche in questo caso, l’intervento ecoguidato porta a una maggiore riduzione del dolore rispetto agli altri, con differenze statisticamente significative.

Altro parametro considerato è lo score QuinneII grading che valuta la funzionalità delle dita: a valore maggiore corrisponde una funzionalità minore. Ebbene, l’intervento ecoguidato porta a una maggiore riduzione di questo indice, con valori statisticamente significativi, suggerendo che porti a un miglioramento della funzionalità delle dita malate.

Effetto su tasso di complicanza e recidive

Gli autori si sono interessati anche a valutare se l’acupotomia eco-guidata influenzi il tasso di complicanze associato agli interventi sul dito a scatto. La risposta è positiva, questo trattamento porta a una riduzione delle complicanze, apparendo quindi come più sicuro rispetto agli altri.
Infine, è importante osservare la relazione tra la modalità terapeutica sotto studio e il tasso di recidiva: anche in questo caso, si osserva un miglioramento, con ridotte recidive.
Dati tutti questi esiti, gli autori concludono che la modalità ecoguidata dell’acupotomia è efficace e anche sicura, sebbene sarebbe meglio confermare i risultati su un campione più ampio.

(Lo studio: Liang, Ys., Chen, Ly., Cui, Yy. et al. Ultrasound-guided acupotomy for trigger finger: a systematic review and meta-analysis. J Orthop Surg Res 18, 678 (2023). https://doi.org/10.1186/s13018-023-04127-3)