Teleriabilitazione in tempo reale per anziani

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Con avanzare dell’età anche i soggetti più allenati tendono a sviluppare problematiche muscoloscheletriche che possono minarne l’indipendenza e la qualità di vita.
Si tratta di disturbi di varia natura, che possono interessare la schiena così come gli arti: cervicalgie, lombalgie, artrosi, patologie reumatiche e altro ancora.

Spesso la riabilitazione è la via più efficace per ridurre il sintomo doloroso e ripristinare la funzionalità dell’apparato, almeno in parte. Data l’alta richiesta, da più parte si sta sperimentando un approccio teleriabilitativo di questi disturbi condotto, nella maggioranza dei casi, in tempo reale: questo significa che lo specialista segue la sessione del paziente a distanza.
Ciò va incontro al paziente stesso che, in questo modo, non deve affrontare il viaggio verso la struttura fisioterapica. La teleriabilitazione, inoltre, consente di proseguire con i percorsi di cura anche qualora la condizione sanitaria del Paese richieda, come è stato per la pandemia da Covid-19, un maggiore isolamento.

Non resta da capire se questo approccio sia efficace. Per verificarlo, il Dipartimeno di Terapie Fisiche della Thammasat University della provincia di Pathum Thani, nella Tailandia centrale, ha condotto una revisione sistematica e una meta analisi delle pubblicazioni già esistenti: 10 quelle individuate che rispondono ai requisiti di inclusione, 8 dedicati al post intervento per artroplastica di ginocchio, 1 alla sarcopenia e 1 agli anziani che vivono in comunità. In tutto sono 851 i pazienti coinvolti nella revisione. Per quanto riguarda i device utilizzati per condurre le sessioni di teleriabilitazione in tempo reale, questi sono smartphone o PC: nel 70% dei casi, gli autori degli studi usano piattaforme appositamente sviluppate, mentre nel 20% dei casi si è scelto Skype e nel restante 10% una “normale” video conferenza.

Gli studi sono tutti randomizzati e controllati, ma gli autori della revisione evidenziano la presenza di possibili bias in più d’uno. Inoltre, la variabilità è abbastanza elevata, almeno per quanto riguarda gli outcome selezionati: i principali sono il range of motion, valutato in 5 studi, la forza muscolare (3 studi), l’equilibrio (5 studi). Tutti i lavori sono invece interessati a valutare l’aderenza terapeutica: qui i risultati sono uniformi e si vede che mediamente i gruppi di studio hanno completato il percorso al 91.09%, mentre quelli di controllo al 94.89%.

Sebbene la percentuale sia in entrambi i casi superiore al 90%, il tasso di abbandono è maggiore nei pazienti trattati in teleriabilitazione. Poco chiare le ragioni di questi abbandoni. Solo due studi hanno valutato il rapporto costo/beneficio del servizio a distanza, che pare essere migliore rispetto a quello tradizionale.

Per quanto riguarda l’efficacia del servizio, questo riesce a migliorare le performance fisiche dei pazienti allo stesso modo dei trattamenti in presenza, il che suggerisce che lo strumento della teleriabilitazione possa essere una valida alternativa.
Lo studio sottolinea, inoltre, che lo smartphone è uno strumento adeguato allo scopo, dato che oramai gli anziani lo utilizzano senza difficoltà.

(Lo studio: Jirasakulsuk N, Saengpromma P, Khruakhorn S. Real-Time Telerehabilitation in Older Adults With Musculoskeletal Conditions: Systematic Review and Meta-analysis. JMIR Rehabil Assist Technol. 2022 Sep 1;9(3):e36028. doi: 10.2196/36028. PMID: 36048520)

Stefania Somaré