Teleriabilitazione dopo riparazione della cuffia dei rotatori

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Circa il 30% degli over 60 e il 60% degli over 80 soffre di dolore alla spalla legata a lesioni più o meno gravi alla cuffia dei rotatori, subendo anche limitazioni di carattere funzionale. Quando i trattamenti conservativi non portano un miglioramento della sintomatologia e della qualità di vita, occorre intervenire chirurgicamente. Che si scelga la tecnica a cielo aperto o la meno invasiva artroscopia, nel postoperatorio è sempre richiesto un percorso riabilitativo per recuperare la funzione di un arto poco utilizzato da tempo.

Generalmente si inizia con mobilizzazioni passive per le prime 4-6 settimane, per poi passare a esercizi attivi e piccoli lavori quotidiani fino alla dodicesima settimana. Passato questo periodo, di norma il paziente è in grado di tornare alle proprie attività. Tradizionalmente l’iter riabilitativo avviene in presenza, con esercizi da effettuare a casa nella seconda fase per non perdere quanto acquisito durante la sessione con il fisioterapista.

Via via che la teleriabilitazione si dimostra efficace in diversi ambiti ortopedici, ci si chiede se possa essere una strategia valida anche nei pazienti operati per lesione alla cuffia dei rotatori. A tal proposito, di recente un gruppo di lavoro coreano ha pubblicato i risultati di uno studio randomizzato controllato su “Digital Medicine”.

I ricercatori hanno coinvolto 115 pazienti, dividendoli in due gruppi: uno ha seguito un iter riabilitativo convenzionale (53), utilizzando indicazioni scritte per gli esercizi da svolgere a casa, mentre l’altro un iter digitale (55), supportato da un sistema di realtà aumentata.

Il sistema permette al paziente di vedere una persona eseguire l’esercizio che deve effettuare e di imitarla. La validità dei due interventi è stata misurata con una serie di indicatori. Il primo, la differenza di valore dell’indice Simple Shoulder Test (SST) tra la base e 12 settimane dopo l’intervento.

Gli autori hanno poi dato importanza ad altri score, misurandoli alla base, a 12 e a 24 settimane: il Disabilities of the Arm, Shoulder and Hand (DASH), il questionario EuroQoL 5-Dimension 5-Level (EQ5D5L), il dolore, il ROM, la forza muscolare e la forza di presa della mano.
Gli autori osservano differenze importanti e significative tra i due gruppi solo nei valori dell’indice SST, con miglioramenti più evidenti nel gruppo sottoposto a riabilitazione digitale. Tutti gli altri indici, invece, sono simili nei due gruppi che, in generale, ottengono netti miglioramenti alla fine del percorso riabilitativo.

Entrambi i gruppi si dicono soddisfatti del percorso seguito. Nell’insieme, quindi, lo studio mette in evidenza la bontà della riabilitazione digitale in pazienti operati per lesioni della cuffia dei rotatori. Risultati simili a quelli ottenuti per la riabilitazione degli arti inferiori e nei pochi studi incentrati invece sulla spalla.

(Lo studio: Shim, G.Y., Kim, E.H., Baek, Y.J. et al. A randomized controlled trial of postoperative rehabilitation using digital healthcare system after rotator cuff repair. npj Digit. Med. 6, 95 (2023). https://doi.org/10.1038/s41746-023-00842-7)