Team statunitense propone nuovo plantare da stampa 3D

Sono varie le patologie ortopediche che richiedono l’uso di un plantare o di un altro tutore di piede, dispositivi che oggi, grazie alla tecnologia 3D, possono essere realizzati in modo più rapido e personalizzato.
Ricercatori statunitensi hanno pubblicato uno studio in cui presentano una nuova tipologia di plantare stampato in 3D, caratterizzato da regioni a rigidità variabile che rispecchiano l’architettura del piede del paziente, il che può tradursi in dispositivi efficaci e al tempo stesso comodi.

Il comfort è un aspetto essenziale che ogni produttore di plantari dovrebbe tenere in considerazione, perché può fare la differenza tra aderenza terapeutica al programma di cura o il suo completo abbandono. Proprio per questa ragione, gli autori hanno messo a confronto il loro prototipo con un plantare più convenzionale. I ricercatori hanno scelto di includere nel proprio lavoro volontari uomini e sani.

In tutto sono 20 i partecipanti a questo studio di comodità, ognuno dei quali ha ricevuto: un paio di plantari pre-fabbricati e un paio di plantari su misura convenzionali o un paio di plantari stampati in 3D secondo il processo di fabbricazione ideato dal team di ricerca. Si è poi chiesto ai partecipanti di sostenere prima una serie di prove sul treadmill con i due tipi di plantari, per poi di indossarli per 2 settimane.

Al termine dello studio i volontari hanno effettuato comparazioni tra i 2 diversi modelli di plantare utilizzati in termini di comfort regionale e accettazione. Si è così visto chiaramente che il plantare pre-fabbricato è il più scomodo e difficile da utilizzare.

Le altre due tipologie hanno ricevuto osservazioni simili, venendo generalmente considetate comode e adeguate all’indossamento. La valutazione di questi plantari, che tengono conto delle caratteristiche dei piedi dei soggetti, sono simili sia dopo una settimana di indossamento che dopo 2… secondo gli autori ciò evidenzia che i due tipi di plantari su misura si equivalgono. Perché, quindi, non impegnarsi maggiormente per diffondere l’uso della tecnologia 3D in questo settore?

Dopotutto, come sottolineato dagli autori nella loro introduzione, oggi questa tecnologia è ben sviluppata e permette di ottenere plantari in tempi molto più brevi rispetto al metodo tradizionale, riducendo tanto le ore di lavoro del tecnico ortopedico, quanto la spesa associata alla produzione. Inoltre, per sua natura, la tecnologia 3D permette di distribuire le zone rigide e quelle più morbide in base all’esigenza clinica, ottenendo zone di sostegno alternate a zone di maggior scarico.

Proprio per queste ragioni, la progettazione e la stampa 3D si stanno affermando sempre più in ambito ortopedico, ma anche più in generale in medicina. Lo studio qui presentato è stato condotto dal Dipartimento di Bioingegneria della Clemson University, dall’azienda ortopedica Upstate Pedorthic Services e dall’azienda Carolina Orthotics & Prosthetics.

(Lo studio: Walker KJ, Przestrzelski BT, Kaluf B, Driggers NH, Ballard WD 2nd, Pruett TC, Hoeffner SL, DesJardins JD. Novel 3D-printed foot orthoses with variable hardness: A comfort comparison to traditional orthoses. Med Eng Phys. 2023 May;115:103978. doi: 10.1016/j.medengphy.2023.103978. Epub 2023 Apr 7. PMID: 37120178)