Stimolazione del nervo peroneale per migliorare il passo dopo l’ictus

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Spesso dopo un ictus i pazienti hanno difficoltà nella deambulazione e presentano un piede definito cascante, che vede un angolo errato tra piede e caviglia.
Oltre a limitare il passo di questi soggetti, il piede cascante ne aumenta anche il rischio di cadute. Di prassi questo problema viene affrontato con l’uso di tutori di piede e caviglia.

Uno studio cinese ha valutato l’efficacia di un apposito dispositivo indossabile capace di stimolare il nervo peroneale nel migliorare la posizione del piede e, quindi, il passo dei pazienti.
Sono stati coinvolti 31 pazienti, tutti dimessi dopo ictus dagli ospedali affiliati con la Sun Yat-Sen University di Shenzhen.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi per ottenere uno studio randomizzato controllato in doppio cieco: 16 hanno utilizzato lo stimolatore transcutaneo durante il passo, mentre i restanti 15 sono stati seguiti con un training del passo convenzionale.
Per tutti, il periodo di studio è durato 3 settimane.

Prima e dopo questo periodo gli autori hanno misurato una serie di parametri per ogni paziente: parametri spaziotemporali, cinematica e cinetica 3D dell’articolazione piede/caviglia, funzioni motorie ed equilibrio.
In quest’ultimo caso si sono affidati rispettivamente a due scale: la FMA-LE (Fugl–Meyer Assessment of Lower Extremity) e la BBS ( Berg Balance scales).
Per rafforzare i risultati, gli autori hanno coinvolto anche 16 pazienti adulti e sani per ottenere dati di controllo tridimensionali del passo.
Entrambe le modalità di intervento hanno portato dei miglioramenti, ma la stimolazione del nervo peroneale sembra essere più efficace.

Nel dettaglio, l’uso del dispositivo indossabile ha permesso ai pazienti di migliorare il supporto su entrambi i piedi, la lunghezza del passo e la velocità di camminata della parte lesa Anche i parametri cinematici risultano migliorati, come l’angolo della caviglia sul piano trasversale, l’angolo di progressione del piede sul piano frontale dopo il contatto iniziale, l’angolo di picco della caviglia sul piano trasversale e, infine, l’ngolo di progressione del piede sui piano frontale e trasversale.

Il dispositivo potrebbe quindi essere utile per la riabilitazione domiciliare.
Quali sono le caratteristiche di questo stimolatore? Si tratta di un dispositivo a singolo canale capace di erogare corrente per 3.4V usando una batteria ricaricabile da 480 mAh. Il dispositivo può essere controllato a distanza con un controllo wireless che permette di gestire lo switch, selezionale la modalità di terapia e diminuire o aumentare la dose.
La stimolazione avviene con una frequenza che va dai 17 ai 33 Hz, con una ampiezza di impuldo si 100-300 µs: a seconda delle esigenze del paziente, questi parametri possono essere personalizzati per ottenere la dorsiflessione necessaria durante il passo.

Alla ricerca hanno collaborato il Guangdong Engineering and Technology Research Center for Rehabilitation Medicine and Translation e due ospedali affiliati cn la Sun Yat-Sen University, il primo e il settimo.
Data la dimensione ridotta del campione necessario valuare l’efficacia del dispositivo su un maggior numero di pazienti.

(Lo studio: Mao, Y.R., Zhao, J.L., Bian, M.J. et al. Spatiotemporal, kinematic and kinetic assessment of the effects of a foot drop stimulator for home-based rehabilitation of patients with chronic stroke: a randomized clinical trial. J NeuroEngineering Rehabil 19, 56 (2022). https://doi.org/10.1186/s12984-022-01036-0)

Stefania Somaré