Il primo studio clinico su pazienti con spondiloartrite ha visto collaborare la dott.ssa Tiziana Nave, docente dell’Ospedale San Raffaele di Milano, e il dott. Giovanni Italiano, direttore del reparto di Reumatologia dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. Per la realizzazione dello studio, come digital therapeutics (DTx) per supportare i pazienti nella riabilitazione a domicilio è stato scelto il dispositivo medico classe II allimb.
Lo studio è stato presentato al Congresso Europeo di Reumatologia EULAR, svoltosi nei giorni scorsi a Vienna. Oggi riferimento mondiale per il futuro della Reumatologia, EULAR è una piattaforma per illustrare e discutere le ultime scoperte scientifiche nelle scienze cliniche, traslazionali e di base, per presentare dati e scambiare informazioni innovative sul trattamento delle malattie reumatiche e muscoloscheletriche.
Allimb è una startup svizzera nata dall’idea di due fisioterapisti italiani e un esperto di tecnologia e innovazione che, insieme a un team internazionale di medici specializzati, esperti di IA e computer vision, hanno sviluppato un’app con intelligenza artificiale dai tratti umani ed empatici per supportare i pazienti nei percorsi clinici, di prevenzione e riabilitazione a casa basata su evidenze medico-scientifiche.
Tra gli obiettivi dello studio clinico, c’è la valutazione della soddisfazione di fisioterapisti e pazienti affetti da spondiloartrite nell’uso di un programma di riabilitazione domiciliare basato sulle DTx e quindi la misurazione dei livelli di aderenza, dolore, depressione, attività della vita quotidiana e rigidità articolare. Le DTx sono interventi terapeutici guidati da programmi software, basati su evidenza scientifica ottenuta attraverso sperimentazione clinica metodologicamente rigorosa, per prevenire, gestire, alleviare o trattare un disturbo medico o malattia di un paziente.
In particolare, con allimb i pazienti dello studio hanno ricevuto programmi di esercizi sui loro dispositivi e sono stati guidati a casa da un istruttore virtuale che ha fornito loro un feedback in tempo reale. La tecnologia utilizza la fotocamera frontale dello smartphone o del tablet personale del paziente per rilevare i movimenti e offrire correzioni e indicazioni durante lo svolgimento dell’esercizio assegnato.
“I risultati dello studio sono soddisfacenti sia per i pazienti che per i fisioterapisti”, spiega la dott.ssa Nava, “e tra i principali benefici dell’utilizzo di DTx negli esercizi domiciliari per i pazienti affetti da spondiloartrite sono emersi effetti positivi su depressione, attività della vita quotidiana, livelli di dolore e aderenza”.
“Siamo lieti che la nostra tecnologia, supportando i pazienti nella riabilitazione a domicilio, abbia contribuito alla realizzazione della ricerca”, afferma Eric Acella, Clinical Project Manager di allimb.
“Questa collaborazione è un esempio di come l’innovazione tecnologica e il mondo delle DTx possano fare la differenza non solo nel benessere delle persone ma anche nel progresso della ricerca medica e scientifica”.