Scoliosi idiopatica, come aumentare l’aderenza terapeutica al corsetto?

La scoliosi idiopatica è la forma di scoliosi più diffusa e interessa dall’1 al 4% degli adolescenti, con percentuali che cambiano a seconda delle aree del mondo.
Si tratta di una patologia ancora molto discussa tra gli esperti, le cui posizioni riguardo all’uso del corsetto correttivo e al momento in cui occorre intervenire chirurgicamente non sempre concordano.

In generale, il corsetto viene indicato per rallentare, se non fermare, la progressione della curva scoliotica quando l’angolo di Cobb è compreso tra 25° e 45°.
Al di sotto dei 25° Ci si può limitare all’osservazione, mentre al di sopra dei 45° si interviene chirurgicamente con un processo di fusione vertebrale.
Anche se in letteratura non ci sono studi che indicano problematiche associate a questa chirurgia negli anni a venire, la discussione è ancora accesa, soprattutto data l’età dei pazienti. D’altronde, le conseguenze di una curva che supera abbondantemente i 45° alla fine della crescita ossea sono note: deformità della colonna, dolore, disabilità, problematiche cardiovascolari e polmonari date dalla pressione sulla cassa toracica.

Tuttavia, c’è chi, nel tempo, ha sperimentato la terapia conservativa con buoni esiti anche in soggetti con angolo di Cobbs superiore ai 45° che non volevano sottoporsi a intervento. Il problema, con la terapia conservativa con corsetto, è l’aderenza alla prescrizione dello specialista: per un adolescente è infatti difficile indossare il corsetto, che lo rende diverso dagli altri proprio nel momento in cui il desiderio di far parte di un gruppo è massimo.
Il corsetto, però, ha efficacia solo se viene indossato per molte ore al giorno, quindi l’aderenza terapeutica è fondamentale.
Occorre, quindi, individuare e superare gli ostacoli che riducono la compliance: questo è l’intento di una review cinese pubblicata su Plos One.

La review ha preso in considerazione sei studi per un totale di 523 individui di età media compresa tra gli 11.9 e i 15.8 anni: 3 studi randomizzati controllati, uno studio non randomizzato, uno studio di corte retrospettivo, uno studio caso-controllo retrospettivo. 2 di questi lavori sono statunitensi, 2 italiani, 1 danese e uno cinese. 2 le modalità utilizzate per valutare la compliance al corsetto: uso di sensori o autodichiarazione.

I metodi scelti invece per aumentare l’aderenza terapeutica sono 4: uso di un monitoraggio a distanza basato su sensori; autoregolazione del tutore; maggior partecipazione del team specialistico nel percorso terapeutico; interventi di tipo psicosociale. Gli autori hanno utilizzato gli studi di partenza per generare differenti analisi.
La prima è una metanalisi che tiene in considerazione sono gli studi randomizzati e controllati, per un totale di 215 pazienti, alcuni trattati in modo convenzionale e altri seguiti in modo differente: questa parte dello studio mette in evidenza un uso maggiore del corsetto nel gruppo studio, con un aumento di 2.92 ore in più di indossamento al giorno.

La forma di intervento più efficace, stando ai dati qui presentati, è l’uso del monitoraggio via sensore che consente di portare l’incremento delle ore di utilizzo del corsetto giornaliero a 3.47. Le altre forme di intervento, invece, sembrano avere più o meno lo stesso impatto. Secondo gli autori sono necessari ulteriori studi randomizzati controllati, i soli in grado di fornire una forte evidenza di funzionalità di un approccio terapeutico.

Inoltre, non è detto che una somma degli interventi sopra descritti non possa ottenere buoni risultati: per esempio, di potrebbe usare il monitoraggio da remoto per avere certezza di aderenza e, al contempo, creare una alleanza terapeutico con il giovane paziente e la sua famiglia perché capisca l’importanza dell’uso del corsetto. Laddove necessario, anche interventi di carattere psicologico possono essere utili per sostenere l’adolescente nel lungo percorso di cura: si ricorda infatti che chi soffre di scoliosi deve essere seguito almeno fino al raggiungimento della maturità ossea, quando le curve scoliotiche tendono a stabilizzarsi.

(Lo studio: Li X, Huo Z, Hu Z, Lam TP, Cheng JCY, Chung VC-h, et al. (2022) Which interventions may improve bracing compliance in adolescent idiopathic scoliosis? A systematic review and meta-analysis. PLoS ONE 17(7): e0271612. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0271612)

Stefania Somaré