Chi ha detto che soffrire di scoliosi rende impossibile coronare i propri sogni sportivi, anche agonistici?
Un recente studio dell’Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale dimostra il contrario e, nel farlo, ha vinto un illustre premio, il Sosort Award.
“Effec of sport activity added to full-time bracing in 785 risser 0-2 adolescents with high degree idiopathic scoliosis”: questo il titolo dello studio che mette a confronto i miglioramenti di adolescenti che utilizzano il corsetto a tempo pieno e praticano sport con quelli che invece usano solo il corsetto, evidenziando che i primi hanno i miglioramenti più incisivi e interessanti.
Quindi, praticare sport fa bene alla scoliosi, purché si segua in modo stretto la terapia con il corsetto.
Alessandra Negrini, fisioterapista e specialista di Isico che ha condotto la ricerca, ha sottolineato: «il messaggio che possiamo dare ai pazienti è questo: lo sport, praticato più volte alla settimana anche a livello agonistico, ha effetti positivi su chi indossa il corsetto e non ha quindi alcun senso vietare l’agonismo a chi ha la scoliosi.
Nella ricerca abbiamo incluso 785 pazienti di età media 12 anni, che hanno indossato il corsetto per più di 20 ore al giorno, con curve in media di 40° e che sono stati valutati con una radiografia dopo 6 e 18 mesi dalla prescrizione della terapia in corsetto e di esercizi specifici per la scoliosi».
Continua Negrini: «possiamo affermare che lo sport – pur non essendo una terapia come gli esercizi specifici per il trattamento della scoliosi – ha un impatto positivo sul miglioramento per chi indossa il corsetto rigido, Sforzesco o Sibilla.
Inoltre, maggiore è la frequenza sportiva, maggiore è la probabilità di miglioramento.
Praticare sport una sola volta alla settimana non ha effetti positivi, da 2 volte in su invece l’effetto è ben più marcato.
Possiamo quindi accantonare i divieti allo sport agonistico che spesso hanno riguardato i pazienti con scoliosi e corsetto.
Noi, in Isico, abbiamo sempre creduto che poter continuare a praticare il proprio sport sia fondamentale per i nostri pazienti, già costretti ad accettare un cammino in salita nel corso della loro terapia. Lo sport, che sovente è una passione per questi ragazzi, può semplificare l’accettazione della terapia stessa. Questo è senza dubbio il risultato di maggiore soddisfazione, al di là del premio ricevuto».
Ora i ricercatori cercheranno di capire l’impatto positivo che i diversi sport possono avere sulla scoliosi.
Stefania Somaré