Instabilità cronica di caviglia: strategie di movimento

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Quando un paziente soffre di instabilità cronica di caviglia si creano dei cambiamenti a livello delle funzioni sensomotorie che vanno a influenzarne i movimenti.
Un gruppo di ricercatori (Kim, H., Son, S. J., Seeley, M. K. and Hopkins, J. T. (2019), Altered Movement Strategies during Jump Landing/Cutting in Patients with Chronic Ankle Instability. Scand J Med Sci Sports. Accepted Author Manuscript) ha indagato cosa accade a livello di adattamento spinale e sovraspinale quando il soggetto effettua un atterraggio multiplo su singola gamba o affronta sfide simili.

In particolare, il team ha valutato gli effetti dell’instabilità sui neuromeccanismi dell’atterraggio, includendo la cinematica delle estremità, l’elettromiografia legata all’attivazione muscolare e la forza di reazione al suolo (GRF).
Allo studio hanno partecipato 100 pazienti con instabilità di caviglia e 100 soggetti sani. Tutti hanno eseguito 5 prove di salto con atterraggio.

Ogni volta i ricercatori hanno raccolto informazioni sui piani sagittale e frontale della caviglia, cinematica dell’anca e del ginocchio, attivazione di 8 muscoli dell’estremità inferiore della gamba, GRF in 3D. I dati sono stati quindi analizzati.

I pazienti con instabilità di caviglia, rispetto ai partecipanti sani, hanno mostrato:

  • una ridotta dorsiflessione del piede insieme ad angoli maggiori della flessione di anca e ginocchio
  • un aumento di inversione e di angoli di adduzione del ginocchio
  • attività aumentata del gastrocnemio mediale, del peroneo lungo, dell’adduttore lungo, del vasto laterale, del gluteo medio e del grande gluteo, misurate con EMG
  • GRF posteriori e verticali aumentate nelle fasi di atterraggio iniziali, poi GRF ridotto a livello mediale, posteriore e verticale nella fase mediana dell’atterraggio.

Lo studio rivela quindi la presenza di alterazioni nelle strategie di movimento relative all’atterraggio in pazienti con instabilità cronica di caviglia.

Stefania Somaré