Uno studio francese valuta l’azione della riabilitazione robotica di soggetti con paralisi cerebrale infantile unilaterale sulla connettività cerebrale.
La paralisi cerebrale infantile è il disturbo neurologico più frequente in età pediatrica e origina da un evento traumatico che determina lesioni a carico del sistema nervoso centrale. La sintomatologia dipende dalle aree cerebrali coinvolte e può comprendere disturbi motori e/o cognitivi.
Non degenerativa, la patologia accompagna il soggetto per tutta la vita e le terapie messe in atto, per lo più di carattere riabilitativo, hanno l’obiettivo di preservare e, se possibile, migliorare alcune aree funzionali.
Negli ultimi anni, molti team di ricerca hanno iniziato a usare i robot riabilitativi, con esiti spesso positivi. Questi, infatti, possono offrire uno stimolo adeguato alle esigenze e alle possibilità del paziente, inoltre sono ideali per allenamenti ripetuti.
Uno studio francese pubblicato su Pediatric Research va oltre e cerca la presenza di neuromodulazione associata alla riabilitazione robotica in 40 pazienti con PCI unilaterale. Focus è la riabilitazione motoria del passo.
Le variabili considerate
Di età compresa tra i 4 e i 18 anni, i partecipanti sono stati randomizzati in due gruppi: uno, di studio, ha ricevuto dieci sessioni riabilitative supportate dal robot G-EO system di 20 minuti l’una, cinque giorni la settimana per due settimane; uno, di controllo, che ha seguito l’iter riabilitativo convenzionale, fatto di sei sessioni da 30 minuti, tre giorni la settimana, per due settimane.
Gli autori si sono innanzitutto focalizzati su cambiamenti nella velocità del passo, presi come outcome principale, ma hanno considerato anche variazioni nella distanza coperta durante un 6-minute walking test e sulle aree D ed E del Gross Motor Function Measure-88, relative rispettivamente alla capacità di stare in piedi e a quella di camminare, correre e saltare.
Anche la percezione dei pazienti è stata oggetto di analisi, con il Patient Global Impression of Improvement. Infine, come accennato, gli autori hanno anche studiato le connessioni neuronali sensomotorie e la connettività strutturale del tratto corticospinale.
Stimolazione della neuroplasticità
I risultati ottenuti dopo sole due settimane di lavoro sono interessanti. Prima di tutto, si vede un miglioramento maggiore nella velocità del passo e nella distanza coperta in sei minuti di cammino nei pazienti seguiti con il robot riabilitativo, miglioramento percepito anche dai giovani partecipanti che hanno dato con il Patient Global Impression of Improvement un miglior punteggio al percorso robot assistito che a quello convenzionale.
Per quanto riguarda la connettività funzionale, si osservano miglioramenti “temporanei” che poi tendono a rientrare. Sebbene questi ultimi risultati sembrino avere vita breve, lasciano la speranza che si possa ottenere molto di più.
Studio: Julien L, Moreau-Pernet G, Rochette E, Lemaire JJ, Pontier B, Bourrand S, Pereira B, Chassain C, Sontheimer A, Sarret C. Robot-assisted gait training improves walking and cerebral connectivity in children with unilateral cerebral palsy. Pediatr Res. 2024 May 20. doi: 10.1038/s41390-024-03240-1. Epub ahead of print. PMID: 38769400