Continuano gli studi per verificare l’efficacia della riabilitazione robot assistita in ambito motorio e la sua eventuale superiorità rispetto alla riabilitazione tradizionale.

Un team tedesco ha testato un robot riabilitativo su 48 pazienti che avevano subito una operazione chirurgica per frattura prossimale di omero, afferenti a tre diversi ospedali riabilitativi tedeschi (Kröger I, Nerz C, Schwickert L, Schölch S, Müßig JA, Studier-Fischer S, Nolte PC, Becker C, Augat P. Robot-assisted training after proximal humeral fracture: A randomised controlled multicentre intervention trial. Clin Rehabil. 2020 Oct 5:269215520961654. doi: 10.1177/0269215520961654. Epub ahead of print. PMID: 33016132).

Lo studio è di tipo prospettico, multicentrico, randomizzato e con valutatori in cieco.
Due i gruppi di lavoro: uno di controllo, sottoposto a fisioterapia e terapia occupazionale per tre settimane, e uno di intervento, al quale sono state aggiunte 12 sessioni guidate dal robot riabilitativo.

Come sempre, gli autori hanno definito le scale e i questionari da valutare prima e dopo i percorsi riabilitativi: il Range of Motion, la forza di presa, il Wolf Motor Function Test-Orthopaedic e il DASH (Disabilities of the Arm, Shoulder and Hand Questionnaire).
Quest’ultimo è stato ritestato a 6 e 13 mesi dall’intervento chirurgico.

Anche questo studio, come altri pubblicati in precedenza, non ha trovato alcuna differenza funzionale tra i due gruppi, il che significa che la riabilitazione robot-assistita non porta a esiti migliori rispetto a quella tradizionale. Anche in questo caso, comunque, è stata definita sicura ed efficace.

Stefania Somaré