Quest’anno il Carol Nachman Preis, prestigioso riconoscimento nel campo della reumatologia, è andato alla prof. Maria Antonietta D’Agostino, direttrice della UOC di Reumatologia di Fondazione Policlinico Gemelli e ordinario di Reumatologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Il premio, giunto alla sua cinquantesima edizione, è conferito dalla città tedesca di Wiesbaden a scienziati che abbiano dato un contributo straordinario alla reumatologia internazionale e viene assegnato da un board di dodici componenti che valuta il lavoro fatto dai ricercatori negli ultimi dieci anni nei vari ambiti della reumatologia (ricerca di base, traslazionale o clinica).
La prof. D’Agostino divide il riconoscimento con uno dei suoi mentori, il prof. Maarten Boers, professore di Epidemiologia Clinica e direttore del Centro di Reumatologia e Immunologia dell’Università di Amsterdam, dove D’Agostino ha lavorato come visiting professor nel 2016.
«La professoressa D’Agostino», recita la menzione – «è insignita del premio Carol Nachman perché è stata la prima a riconoscere l’importanza della visualizzazione ecografica dell’entesite (l’infiammazione della zona di inserzione del tendine sull’osso), nella diagnosi precoce delle spondiloartriti e come parametro prognostico. È grazie alle sue ricerche e alla loro implementazione all’interno di programmi educativi e libri di testo che l’ecografia ha trovato il suo posto nell’assistenza dei pazienti con malattie reumatologiche in Europa e nel resto del mondo».
«L’entesite», spiega la prof. D’Agostino, «rappresenta la lesione cardine della transizione dalla psoriasi, all’artrite psoriasica. Il fatto che potesse essere diagnosticabile attraverso l’ecografia articolare è stata una scoperta che ha dato enorme impulso a tutta la ricerca nel campo dell’artrite psoriasica e delle spondiloartriti. Ho dedicato tutto il mio PhD alla standardizzazione dello sviluppo dell’ecografia come strumento di misura delle patologie articolari o extrarticolari e ho sviluppato una metodologia di validazione ad hoc delle metodiche di imaging, da usare come biomarcatori, alliinterno dell’Omeract (Outcome Measures in Rheumatology)».
Grazie agli studi della prof. D’Agostino, l’ecografia articolare oggi è la metodica di riferimento per lo studio delle entesiti, delle sinoviti, e di tutte le lesioni infiammatorie articolari in tutto il mondo e, insieme alla risonanza magnetica nucleare, è oggi considerata non solo un’indagine tra le più accurate per i pazienti con patologie reumatologiche, ma anche uno strumento di misura validato da utilizzare negli studi clinici, per valutare gli esiti di un trattamento o l’evoluzione di una patologia.
Il premio Carol Nachman, che prevede l’elargizione di un grant di 37.500 euro, è giunto quest’anno alla sua 50° edizione. È intitolato al suo fondatore, Carol Nachman, cittadino onorario di Wiesbaden e gestore del casinò della città.
Cinquant’anni fa, Nachman e il reumatologo professor Klaus Miehlke, hanno istituito questo prestigioso premio, con l’intento di onorare il lavoro dei medici e degli scienziati impegnati nella lotta alle patologie reumatologiche. Annals of Rheumatic Diseases (gruppo BMJ) dedica ogni anno un editoriale ai vincitori.