A Tortona, formazione sull’uso della realtà aumentata nell’artroplastica di ginocchio.
Da qualche anno la realtà aumentata si sta facendo strada nelle sale operatorie ortopediche, dove viene sfruttata, per esempio, nell’artroplastica di ginocchio per facilitare il corretto posizionamento delle componenti protesiche e il loro corretto allineamento all’arto inferiore nativo.
Dagli studi presenti in letteratura, infatti, un allineamento scorretto sarebbe una delle principali cause di insoddisfazione dopo l’intervento, condizione diffusa in quasi il 20% dei pazienti operati, nei quali il dolore articolare non sparisce, ma continua a limitare movimenti e attività. La realtà aumentata permette di effettuare un allineamento non teorico, ma personalizzato sulla situazione del singolo soggetto, favorendo il raggiungimento di outcome soddisfacenti.
Un obiettivo che spesso basa il proprio successo su pochi millimetri di differenze, richiedendo una grande precisione al chirurgo: la realtà aumentata lo aiuta proiettando sul campo operatorio immagini virtuali, appunto, che lo guidano nel processo. Immagini che provengono da un lavoro di simulazione e progettazione operatoria precedente, anch’esso aiutato dalla tecnologia.
Il caso di Tortona
I primi interventi di protesi di ginocchio con l’ausilio della realtà aumentata sono stati condotti nel 2021 presso l’Irccs Ospedale Sacro Cuore don Calabria di Negrar, in Veneto.
Tra i primi centri italiani a utilizzarla c’è stato anche l’Ospedale Civile Santi Antonio e Margherita di Tortona, dove il direttore della Struttura di Ortopedia, Giancarlo Bonzanini, è parte di un gruppo europeo di chirurghi esperti nell’uso della realtà aumentata nell’artroplastica di ginocchio.
Quando si parla di tecnologia, tuttavia, la formazione continua è essenziale, così come il confronto con altri professionisti: non a caso, i centri esperti di ogni tecnologia aprono le proprie porte a colleghi che vogliano osservarne l’applicazione diretta in sala operatoria.
Tecnologie a confronto
Ecco, quindi, che Tortona ha ospitato per qualche giorno il chirurgo australiano Chris Roberts (in foto con il dott. Bonzanini), esperto di chirurgia robotica e in forze al Mater Private Hospital di Sidney e al Northern Beaches Hospital di Frenchs Forest, che voleva osservare la tecnica di realtà aumentata in azione.
Spiega il dott. Bonzanini: «il confronto con il dott. Roberts è stato un momento proficuo e prezioso per riflettere sui cambiamenti che l’introduzione della tecnologia nella sale operatorie porterà nella nostra pratica chirurgica.
Oggi esistono diversi tipi di approcci tecnologici utilizzabili in chirurgia ortopedica e il confronto tra queste rappresenta senza dubbio un momento di crescita per l’ottimizzazione del risultato, ovvero un intervento riuscito perfettamente e quindi un paziente soddisfatto».