PRP per la tendinopatia del sovraspinato, uno studio randomizzato

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Negli ultimi anni si è diffuso, in ambito ortopedico, l’uso di derivati cellulari capaci di contrastare l’infiammazione articolare stimolando direttamente le proprietà di auto-guarigione proprie del corpo umano. Tra questi c’è il plasma ricco in piastrine (PRP).
Uno studio dell’Università di Malaya e dell’Ospedale Universitario di Kuala Lumpur in Malesia mette a confronto gli effetti delle PRP e della proloterapia nel trattamento di tendinopatie del sovraspinato non rispondenti alle terapie più convenzionali. 64 i soggetti coinvolti: 32 trattati con 2 ml di PRP e gli altri con la proloterapia, appunto.

Gli autori hanno innanzitutto voluto confrontare gli esiti su dolore e funzionalità di spalla, misurati rispettivamente con lo “Shoulder Pain and Disability Index” (SPADI) e con la “Scala di Valutazione Numerica”: hanno così verificato che entrambi i trattamenti sono efficaci nel ridurre il dolore articolare e, di conseguenza, a favorire la mobilità dell’arto superiore. L’unica differenza rilevabile, tra i due gruppi, è un iniziale aumento del sintomo doloroso, durato non più di 2 settimane, e più presente in chi è stato trattato con le PRP.

Tuttavia, passato questo tempo, non si evidenziano ulteriori divergenze tra i pazienti dei due gruppi. Similmente, gli autori non hanno trovato variazioni significative tra i due pool di pazienti nel range of motion (ROM) della spalla, né tantomeno nello spessore del tendine sovraspinato, misurati entrambi al tempo 0 dello studio e poi dopo 3 e 6 mesi dall’iniezione. Tutti i pazienti si sono detti alla fine soddisfatti del trattamento ricevuto. Diversamente da altre affezioni di spalla, la tendinopatia del sovraspinato interessa spesso una fascia ancora giovane della popolazione, intorno ai 40 anni: si tratta soprattutto di sportivi, impegnati in attività come tennis, nuoto e lancio.

Tra le patologie più comuni della spalla, questa tendinopatia può colpire anche operai e over 60. Si tratta di un disturbo fastidioso perchè il dolore limita il movimento articolare, rendendo difficile svolgere comuni gesti quotidiani, come afferrare oggetti da mensole, pettinarsi e indossare una camicia. Come altre tipologie di infiammazioni ortopediche, può peggiorare di notte, disturbando il sonno di chi ne soffre. I trattamenti di prima linea prevedono l’uso di antinfiammatori non steroidei, della terapia termina o della crioterapia.

Se il dolore non rientra, si può procedere con alcuni trattamenti fisici, come le onde d’urto e i crioultrasioni, che favoriscono la formazione di nuovi vasi sanguigni, stimolando la capacità del corpo di combattere il processo infiammatorio, oppure di laser e tecarterapia che riducono il dolore e, al tempo stesso, aiutano la guarigione fisica del tendine. Non sempre questi metodi funzionano. Quando ciò non accade, ci si può rivolgere alla medicina rigenerativa, come confermato da questo piccolo studio.

(Lo studio: Abd Karim S, Hamid MS, Choong A, Ooi MY, Usman J. Effects of platelet-rich plasma and prolotherapy on supraspinatus tendinopathy: a double blind randomized clinical trial. J Sports Med Phys Fitness. 2023 May;63(5):674-684. doi: 10.23736/S0022-4707.22.14376-8. PMID: 37132278)