Protesi sensibili grazie a un guanto

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Quando si perde un arto, in particolare quello superiore, si perde anche la capacità di percepire gli oggetti con il tatto. Spesso, anche quando si porta una protesi.
Ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno progettato e prodotto un guanto sensoriale, capace di restituire il tatto a coloro che indossano una protesi di arto superiore o di mano.

In particolare, il guanto si chiama STAG e contiene 550 piccoli sensori distribuiti lungo tutta la superficie della mano e in grado di rilevare la pressione.
I dati così acquisiti vengono rielaborati tramite intelligenza artificiale per associare le diverse pressioni recepite dai vari sensori presenti nel guanto a determinati oggetti: in questo modo si crea un database che permette alla persona che indossa il guanto di indovinare il peso e la forma dell’oggetto che tocca senza ricorrere alla vista.

In uno studio pubblicato su Nature i ricercatori hanno presentato un database che contiene oggetti di uso comune, come una lattina di soda, una pallina da tennis, una tazza, un cucchiaio, una penna e delle forbici.
Il sistema è in grado di usare il database e riconoscere gli oggetti con un’accuratezza che arriva al 76%.
Un ulteriore vantaggio del sistema è il costo del materiale utilizzato per produrre STAG, pari a circa 10 dollari.

Stefania Somaré