Tra gli interventi di sostituzione protesica, quello di ginocchio è associato al maggior numero di insoddisfazione dei pazienti dopo l’intervento. Alcuni studi stimano un insuccesso del 20% circa e sembra che il 50% dei pazienti rimpianga di essersi sottoposto a intervento a un anno dallo stesso.

Questi numeri, riferiti agli Usa, vengono dalla presentazione esposta dal dott. Timothy C. Horan DO di Philadelphia al congresso annuale dell’American Association of Hip and Knee Surgeons e forniscono alcuni spunti interessanti.

Lo studio

Al momento in cui scriviamo il lavoro di Horan non è ancora pubblicato, ma sappiamo che è uno studio retrospettivo. Insieme ai colleghi, Horan ha rianalizzato i risultati di una serie di test effettuati su 269 pazienti prima e dopo l’intervento di artroplastica totale di ginocchio primaria: Brief Resilience Scale, Knee Injury and Osteoarthritis Outcome Score for Joint Replacement, Patient-Reported Outcome Measurement Information System (PROMIS)-10 Global scores.

Inoltre, hanno valutato il Decision Regret Scale score, calcolato in diversi momenti dopo l’intervento. Una volta messe insieme tutte le informazioni, risulta evidente la relazione tra il ripensamento e la resilienza del paziente prima dell’intervento. Nello specifico, minore è la resilienza, maggiore è il grado di insoddisfazione dopo la protesizzazione.

Questo non è il primo lavoro che sottolinea l’importanza della resilienza preoperatoria nel definire l’iter terapeutico nell’artroplastica di ginocchio. Nel 2022, per esempio, uno studio (Resilience and recovery from total knee arthroplasty (TKA): a pathway for optimizing patient outcomes) pubblicato sulla rivista Journal of Behavioral Medicine evidenziava l’importanza dell’autoefficacia nel facilitare la gestione del dolore post-operatorio e nel migliorare la vitalità dei pazienti.

Horan sottolinea che «nel campione preso in esame, l’8% dei pazienti aveva una bassa resilienza, il 67% una resilienza nella norma e il 25% una forte resilienza». I pazienti con resilienza inferiore sono quelli che mostrano i ripensamenti maggiori, ma per fortuna sembra che la situazione migliori nel tempo. Probabilmente, man mano che il corpo recupera la propria funzionalità.

Il ruolo del PROMIS-10 score per la mente

Lo stato mentale dei pazienti ha un impatto essenziale sugli esiti operatori, perché svela come affronteranno il dolore postoperatorio e le inevitabili difficoltà iniziali. È un dato di fatto che in alcuni interventi di artroplastica di ginocchio non recupera la funzionalità che aveva prima dell’avvento dell’artrosi, ma ciò è anche comprensibile. Sta al chirurgo parlare chiaramente con il paziente, perché sia preparato a esiti non eccellenti.

Inoltre, in presenza di soggetti classificati come poco resilienti, occorre pensare a percorsi terapeutici che affrontino anche questa mancanza, perché i pazienti possano vivere l’esperienza post-operatoria nel miglior modo possibile. 

Fonte: Horan TC, et al. Paper 27. Presented at: American Association of Hip and Knee Surgeons Annual Meeting; Nov. 2-5, 2023; Grapevine, Texas