Difetti nella camminata possono risolversi in cadute, deterioramento precoce delle articolazioni dell’arto inferiore, riduzione della propensione del soggetto a fare attività fisica, fattore di prevenzione essenziale per la salute.
Uno studio dell’Institute for Health and Sport (IHES) della Victoria University di Melbourne, in Australia, ha proposto l’uso di plantari dotati di sensori da inserire all’interno delle calzature per migliorare tali difetti, così da poter raggiungere una buona fetta di popolazione (Nagano H, Begg RK. Shoe-Insole Technology for Injury Prevention in Walking. Sensors (Basel). 2018 May 8;18(5):1468. doi: 10.3390/s18051468. PMID: 29738486; PMCID: PMC5982664).

Anche la calzatura ha però il suo ruolo preventivo. Difatti, il sistema proposto include: un supporto per la caviglia, in grado di prevenire le cadute; un’ottima risposta agli shock, dovuta all’uso di materiali a bassa resistenza per la realizzazione della scarpa; la possibilità di stimolare la velocità di risposta del piede ai fattori esterni, grazie alla stimolazione dei recettori cutanei; il controllo della pressione centrale del piede che consente di preservare un equilibrio dinamico. Infine, l’uso di appositi sensori permette di monitorare il passo e di capire come le solette ne influenzino lo schema.

Gli autori proseguono suggerendo una serie di sinergie tra varie tecnologie per studiare al meglio il piede e il passo, dato il presupposto che i difetti di camminata sono diversi e possono quindi richiedere degli approcci diversi.

Per esempio, l’uso di sensori inerziali e di pressione possono favorire un monitoraggio in tempo reale del passo, mentre i sensori inerziali, accoppiati con sensori di pressione del piede e un sistema GPS permettono di tenere in considerazione anche i parametri spazio-temporali.
Infine, l’insieme dei dati raccolti potrebbe generare big data da usare per lo sviluppo di specifiche applicazioni per il controllo delle caratteristiche del passo nel quotidiano.

Stefania Somaré