Progetto Spine 4.0 al via

Spine 4.0 è il progetto promosso dal Ministero della Salute per migliorare la prevenzione e il trattamento delle patologie vertebrali, portando innovazione anche nell’approccio.
L’idea è, per esempio, sfruttare la telemedicina per raggiungere meglio i pazienti e seguirli anche da casa.

Le patologie vertebrali sono tra le più comuni nel mondo e rappresentano la prima causa di assenza dal lavoro nel mondo. Si stima che ne soffrano circa 1.7 miliardi di persone, con incidenza in crescita.
In Italia si è assistito a un aumento della percentuale di malattie professionali legate a disturbi muscoloscheletrici dal 40% del 2008 al 70% del 2020. Tutto ciò determina un alto impatto socioeconomico.

Il progetto Spine 4.0, di durata biennale, vedrà la creazione di un “Centro di riferimento per la prevenzione, diagnosi, trattamento e reinserimento lavorativo”, oltre a lavorare per sviluppare un approccio innovativo, multidisciplinare e integrato rivolto ai lavoratori affetti da patologie degenerative del rachide lombare, basato su tecnologie avanzate, capacity building e analisi di fattibilità. Il bando del progetto è stato vinto dal Campus Bio-Medico di Roma, capofila del gruppo di lavoro, da Inail e da Fondazione Don Gnocchi.

Nel corso del biennio gli attori in gioco troveranno modo di utilizzare l’intelligenza artificiale per integrare i dati clinici, radiografici e neurofisiologici dei pazienti per la scelta del miglior percorso diagnostico-terapeutico personalizzato, oltre a creare una piattaforma multisensoristica che integra la realtà virtuale, per monitorare il paziente/lavoratore a distanza e valutarne gli avanzamenti in un ambiente che riproduce gli scenari lavorativi specifici. Ognuno degli Istituti in gioco si concentrerà sulla parte del progetto più in sintonia con il proprio ambito di attività.

La Fondazione Don Gnocchi, per esempio, si dedicherà all’attivazione di un trattamento di teleriabilitazione personalizzato, erogato tramite piattaforma di telemedicina e digital coaching. Verrà inoltre creata una libreria digitale incentrata sul trattamento da remoto della lombalgia nei lavoratori: gli specialisti potranno sfruttare i protocolli contenuti in questa libreria, oppure caricarne di nuovi, dando indicazioni personalizzate di volta in volta ai pazienti su quali esercizi svolgere e in che modo. Si potranno inoltre caricare video tutorial specifici e, grazie a sensori ad hoc, i professionisti potranno misurare da remoto la rispondenza del paziente alle attività.

Queste ultime potranno essere svolte in sincronia col terapista collegato da remoto, ma anche in modalità asincrona, attraverso la trasmissione di messaggi al paziente durante la giornata che gli ricordano cosa deve fare, esattamente come un coach digitale, senza muoversi da casa o dal posto di lavoro. Pensato per i lavoratori, il progetto potrebbe poi avere ricadute anche per altri pazienti che soffrono di mal di schiena.

Stefania Somaré