Plantare per piede diabetico, una proposta iraniana

709
Piede diabetico

Il piede diabetico è una delle principali e più pericolose complicanze del diabete perché può portare, se non trattato adeguatamente, ad amputazioni minori o, in alcuni casi, anche maggiori. Il problema è che nei soggetti diabetici si sviluppano sia una neuropatia, che porta il soggetto a non percepire più gli stimoli provenienti dalle estremità, sia un’arteriopatia che colpisce soprattutto arterie di piccolo calibro e che rende difficile l’arrivo alle estremità del sangue. Questi due aspetti, uniti ad alterazioni metaboliche tipiche della malattia, fanno sì che da una piccolissima escoriazione possano nascere piaghe difficili da guarire, che possono infettarsi e portare il piede alla cancrena.

Una volta che ciò avviene, la sola soluzione è spesso l’amputazione, effettuata per preservare il resto dell’arto: quasi la metà delle amputazioni portate avanti in un anno interessano pazienti diabetici.
Che fare allora?

La soluzione sta in un’attenta scelta delle scarpe prima e nell’istruire il paziente alla cura delle proprie estremità, che devono essere osservate quotidianamente alla ricerca di eventuali lesioni o escoriazioni. Grande attenzione va poi portata a azioni comuni che noi tutti svolgiamo senza troppo peso, come il tagliarsi le unghie dei piedi, per esempio. Altrettanto importante è poi seguire il paziente in un team multidisciplinare che coinvolga anche podologo o altre figure esperte di piede diabetico.

Al paziente diabetico che già soffre di neuropatia e arteriopatia ostruttiva si consiglia poi si utilizzare dei plantari ad hoc, capaci di scaricare il carico su tutta la pianta del piede o di non farlo laddove vi siano particolari deformità sviluppatesi nel tempo che possono facilitare la formazioni di lesioni o escoriazioni. Ed è qui che si inserisce un recente studio iraniano, condotto presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica della Hakim Sabzevari University, a Sabzevar, che suggerisce un metodo di progettazione ad hoc per i plantari da destinare a pazienti diabetici per diminuire la massima pressione esercitata sulla pianta del piede. In Iran circa il 7,7% della popolazione compresa tra i 25 e i 64 anni ha il diabete, nella metà dei casi non diagnosticato.

Questi sono i dati di uno studio epidemiologico (Prevalence of Diabetes and Impaired Fasting Glucose in the Adult Population of Iran. Alireza Esteghamati, Mohamad M. Gouya, Mehrshad Abbasi, Alireza Delavari, Siamak Alikhani, Farishid Alaedini, Afshin Safaie, Mehrdad Forouzanfar, Edward W. Gregg. Diabetes Care Jan 2008, 31 (1) 96-98; DOI: 10.2337/dc07-0959) del 2008, il primo condotto nel Paese, quindi è probabile che i numeri siano cambiati, probabilmente peggiorando dato il trend mondiale.

Per tornare al presente, gli autori hanno prima costruito un modello 3D di piede comprese ossa, legamenti e tessuti molli partendo dalle scansioni TC di un paziente diabetico, per poi calcolare con un software la pressione plantare cui è sottoposto.

Utilizzando questi dati di partenza si è poi proceduto modificando la rigidità e la forma di un plantare piatto per ridurre la massima pressione plantare subita dal piede. Di fatto il metodo consiste in un disegno di plantare dedicato in cui rigidità e forma cambiano continuamente a seconda del piede di riferimento per minimizzare la pressione del piede. In particolare, rispetto a un plantare piatto, questo consente di ridurre la massima pressione plantare del 25%.

(Lo studio: Jafarzadeh E, Soheilifard R, Ehsani-Seresht A. Design optimization procedure for an orthopedic insole having a continuously variable stiffness/shape to reduce the plantar pressure in the foot of a diabetic patient. Med Eng Phys. 2021 Dec;98:44-49. doi: 10.1016/j.medengphy.2021.10.008. Epub 2021 Oct 20. PMID: 34848037)

Stefania Somaré