Piede

Circa il 21% degli adulti nel mondo presenta il piede pronato, condizione  spesso associata ad alluce valgo. Le cause non sono ancora del tutto chiarite, sembrano giocare un ruolo importante il tendine di Achille, lo spessore e la sezione trasversale dei muscoli intrinseci del piede e la fascia plantare, che sono meno sviluppati rispetto al piede con postura normale.

Quanto il piede pronato influenzi la camminata di chi lo possiede non è stato ancora ben dimostrato, ma sembra che vi sia, in questi soggetti, un maggiore dispendio di energie e ossigeno durante il passo.

Per chiarire il legame tra piede pronato e consumo di energia durante il passo, anche a livello delle articolazioni del piede, un team di ricerca della Hiroshima University, in Giappone, ha condotto uno studio su 21 soggetti sani, alcuni con piede pronato e altri con piede neutro.

I risultati dello studio

I partecipanti allo studio hanno camminato lungo un percorso, cercando di far aderire l’avampiede e il retropiede a piatti di forza differenti, così da consentire agli autori di analizzare le forze in azione sulle diverse regioni del piede stesso.

I ricercatori hanno contemporaneamente misurato la cinetica e la cinematica del passo dei soggetti, utilizzando un sistema di motion capture tridimensionale. Infine, sono state quantificate anche le forze di anca, ginocchio, caviglia e articolazione del medio tarso, oltre che il centro di potere di massa e quello totale del corpo.

Contro ogni ipotesi formulata, gli autori non hanno trovato alcuna differenza nel lavoro delle articolazioni del tarso medio tra piedi con postura pronata o con postura neutra. Tuttavia, sono emersi alcuni aspetti che caratterizzano soltanto il piede pronato: un maggiore lavoro negativo netto sulle strutture distali dell’avampiede e un minor lavoro positivo netto a livello di caviglia e di centro di massa durante la deambulazione.

Questi risultati indicano cambiamenti nell’uso dell’energia da parte delle diverse parti del piede, il che potrebbe riflettersi sulla caviglia e sulla funzionalità del passo. È probabile, come indicano gli stessi autori, che in questi soggetti le strutture distali dell’avampiede assorbano più energia di quelle del retropiede, forse per compensare la postura errata. Lo studio, Impact of pronated foot on energetic behavior and efficiency during walking, è stato pubblicato su Gait & Posture.

Implicazioni possibili

Conoscere meglio come una pronazione del piede vada a influenzare il passo e l’energia necessaria a compierlo può aiutare nel gestire al meglio il problema. A oggi, il piede pronato viene corretto con l’uso di plantari e scarpe apposite che vanno a raddrizzare la postura del piede, di fatto alleggerendo anche la caviglia, associate a esercizi specifici atti a rinforzare alcune fasce muscolari.

Il piede pronato può essere congenito oppure acquisito, determinato anche da una vita sedentaria, dall’uso di scarpe inadeguate, da problemi posturali o, in alcuni casi, da attività che vanno a usurare la parte.

(Lo studio: Kawakami W, Iwamoto Y, Sekiya J, Ota M, Ishii Y, Takahashi M. Impact of pronated foot on energetic behavior and efficiency during walking. Gait Posture. 2023 Sep 15;107:23-27)