Piede piatto pediatrico, come individuare il trattamento più adatto

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Le Università britanniche di Warwick, Salford e York, in collaborazione con il Kings College di Londra, hanno pubblicato uno studio sul piede piatto pediatrico sintomatico, condizione di frequente portata all’attenzione degli specialisti ma che vede una considerevole variabilità di intervento.

In età pediatrica il piede piatto è una condizione normale, perché l’arco plantare si forma nel corso della crescita. Tuttavia, in certi casi questa situazione porta dolore al piede e alla caviglia, alle gambe e al tratto lombare della colonna, stanchezza nelle gambe e difficoltà nel camminare.

Questi sintomi richiedono un trattamento perché determinano una riduzione delle attività tipiche dell’infanzia, il gioco e il movimento in generale. Come detto, le modalità di intervento possono essere molto differenti tra loro, andando dalla prescrizione di ortesi di piede, fisioterapia e consigli sulle migliori scarpe da indossare.

Nella loro introduzione gli autori evidenziano però gli esiti di alcune revisioni sistematiche della letteratura, che hanno sottolineato la mancanza di prove che gli interventi condotti diano risultati concreti.

Occorre quindi allestire studi randomizzati seri. Ma la complessità della materia richiede un lavoro preparatorio notevole. E qui interviene lo studio: gli autori propongono infatti alcune modifiche alla Tecnica del Nominal Group, un processo strutturato che ha l’obiettivo di raggiungere il consenso in un gruppo di lavoro rispetto alla priorità da assegnare a una lista di problemi-soluzioni prodotta dallo stesso tavolo d lavoro. La proposta vede combinare alcune indagini elettroniche con due incontri de visu per valutare l’approccio migliore a tre studi che verranno allestiti per analizzare gli esiti di tre differenti percorsi terapeutici per il piede piatto pediatrico sintomatico.

Secondo gli autori, questa modalità, più estesa rispetto alla tradizionale, meglio si sposa con l’esigenza di trovare consenso su tematiche complesse, in linea con la pratica clinica. 16 i professionisti in gioco: 11 podologi, 2 esperti di ortesi, 2 fisioterapisti e un chirurgo ortopedico. Gli aspetti terapeutici presi in considerazione sono stati l’uso di ortesi prefabbricate o su misura, di esercizi di allungamento e rinforzo ed elementi di educazione sanitaria. Durante gli incontri i professionisti hanno stabilito cosa sia possibile fare all’interno di ogni tipologia di intervento, così che questi possano essere applicati in modo pragmatico, dando esiti affidabili.

Se ogni specialista utilizza una stessa ortesi in modi differenti e su pazienti con caratteristiche differenti, studiarne l’efficacia reale diventa più difficile rispetto a muoversi all’interno di protocolli ben delineati. La scelta di presentare questa nuova modalità nasce dalla convizione degli autori che possa essere utile anche per altri gruppi di lavoro e per altre tipologie di studio.

(Lo studio: Backhouse MR, Parker DJ, Morison SC, Anderson J, Cockayne S, Adamson JA. Using a modified nominal group technique to develop complex interventions for a randomised controlled trial in children with symptomatic pes planus. Trials. 2022 Apr 11;23(1):286. doi: 10.1186/s13063-022-06251-7. PMID: 35410282; PMCID: PMC8996675)

Stefania Somaré