Piede piatto funzionale: plantari da stampa 3D a confronto

629

Il piede piatto è una condizione del piede in cui si osserva un appiattimento della volta plantare associato a valgo-pronazione del calcagno. Si stima che circa l’80% dei bambini fino agli 8 anni presenti un piede piatto che, però, nella maggioranza dei casi, acquista poi una forma più fisiologica, tant’è che in età adulta l’incidenza di questa condizione del piede è del 5% circa.

Il piede piatto va trattato solo se sintomatico, ovvero se associato a dolore e affaticabilità a carico del margine interno del piede, che può presentarsi tumefatto.
In alcuni soggetti si genera anche una deformità del profilo scheletrico del piede, che diventa sempre più convesso e sporgente sulla parte interna.
In questi casi interviene, se necessario, anche per via chirurgica.

Quando il piede piatto è sintomatico, spesso è anche un piede piatto funzionale, ovvero rimane in uno stato di prevalente o persistente pronazione durante il passo, determinando un carico costante sulle strutture capsulo-legamentose e tendinee mediali del piede e, allo stesso tempo, sulle strutture articolari dell’arto inferiore.

Uno dei presidi più utilizzati nel trattamento conservativo del piede piatto sono i plantari che supportano l’arco plantare e controllano l’allineamento del calcagno, incidendo sulla cinetica e cinematica del ginocchio.
Teoricamente, questi plantari dovrebbero anche ridurre il rischio di lesioni agli arti inferiori e degenerazione delle cartilagini.

L’avvento della tecnologia della stampa 3D consente, oggi, di produrre plantari su misura. Studi presenti in letteratura suggeriscono che i plantari stampati diano effetti sulla biomeccanica del passo simili a quelli tradizionali: tuttavia, i primi possono essere più comodi per il paziente, perché progettati a partire dalla forma del suo piede.

Uno studio, condotto a Taiwan e pubblicato su “Bioingeneering”, mette a confronto tre diversi tipi di plantare per piede piatto stampati in 3D: un plantare basato su un auto-scan, uno su calco a contatto e l’ultimo con aggiunta di un cuneo mediale.

Da un punto di vista tecnico, per realizzare il primo plantare ai partecipanti è stato chiesto di stare eretti su un sensore di pressione, con il peso del corpo equamente distribuito sui piedi: l’auto-scan ha quindi valutato la pressione plantare e dato indicazioni per la produzione del prodotto finale.

Nel secondo caso, i partecipanti hanno lasciato un calco nella schiuma, scannerizzato poi in 3D, mentre per l’ultimo tipo di plantare si è semplicemente aggiunto un cuneo mediale di 5 mm di altezza a un plantare 3D. I plantari sono stati testati da 5 donne e 5 uomini in sequenza casuale. Più nel dettaglio, ognuno dei volontari ha eseguito 5 test del passo in 4 diverse condizioni: indossando le scarpe senza plantare e con ognuno dei 3 plantari 3D. Contestualmente, i volontari hanno indossato dei sensori sulla gamba dominante per consentire un’analisi del passo.

Obiettivo dello studio, verificare l’efficacia dei 3 plantari nel modificare cinetica e cinematica di anca e ginocchio e mettere a confronto le differenze ottenute. Importante anche valutare il comfort dei pazienti. Ed ecco cosa hanno osservato gli autori dello studio.

Anzitutto, tutti e 3 i plantari consentono di elevare l’altezza della tuberosità navicolare, il che significa che agiscono sulla pronazione del piede: il plantare più efficace sembra essere, in questo caso, quello con cuneo mediale, che aumenta il dato del 59%, contro un 40% del plantare auto-scan e un 53% del plantare “a contatto”.

Anche la cinetica e la cinematica del ginocchio vengono migliorate dall’uso dei plantari, con differenze minime tra le diverse tipologie: gli autori notano miglioramenti maggiori con l’aggiunta di un cuneo mediale e quindi suggeriscono questa versione del plantare. Tuttavia, anche le altre lavorano bene sul piede piatto funzionale. Per quanto riguarda il comfort, il plantare con cuneo mediale e quello a contatto sono i più efficaci nel migliorare la comodità rispetto alla scarpa da sola.

(Lo studio: Hsu CY, Wang CS, Lin KW, Chien MJ, Wei SH, Chen CS. Biomechanical Analysis of the FlatFoot with Different 3D-Printed Insoles on the Lower Extremities. Bioengineering (Basel). 2022 Oct 17;9(10):563. doi: 10.3390/bioengineering9100563. PMID: 36290531; PMCID: PMC9598360)

Stefania Somaré