Uno studio cinese mette a confronto l’efficacia di esercizio aerobico e Thai Chi Chuan nel migliorare alcuni parametri del Parkinson negli stadi iniziali.
L’European Journal of Physical and Rehabilitation Medicine ha di recente pubblicato uno studio randomizzato controllato cinese in cui si valuta la qualità di due differenti tipologie di intervento fisico nella riabilitazione dei pazienti parkinsoniani ai primi stadi. I due approcci indentificati sono il Tai Chi Chuan e l’esercizio aerobico
Lo studio prevede un terzo gruppo, di controllo. In tutto sono 53 i pazienti reclutati, impegnati per un programma di 12 settimane. Scendiamo nel dettaglio degli interventi utilizzati.
Modalità d’intervento nei tre gruppi
Il gruppo di intervento seguito con l’esercizio aerobico ha affrontato 3 sessioni settimanali da 30 minuti, pedalando su una cyclette. Il protocollo prevede una fase di 4 minuti di riscaldamento e una finale, di 2 minuti, di defaticamento.
Nel mezzo, la richiesta era di tenere una intensità di allenamento tra moderata ed elevata. L’intento dei ricercatori era anche calcolare la riserva di frequenza cardiaca.
I pazienti seguiti con il Tai Chi Chuan, in particolare la forma corta dello stile yang fatta di 24 movimenti, porta i pazienti a sviluppare consapevolezza nei movimenti, preparare il corpo e la mente, fare stretching e migliorare l’ampiezza dei movimenti e i movimenti in diagonale.
Ogni movimento è stato prima destrutturato dal maestro, per insegnarlo al meglio ai pazienti, per poi effettuare la forma nel suo insieme. I pazienti del gruppo di controllo, infine, hanno dovuto semplicemente seguire la propria normalità.
Indici misurati dai ricercatori e risultati
Vediamo ora quali sono gli indici presi in considerazione dallo studio: sintomi motori e non motori, valutati con la parte III del Parkinson’s disease rating scale; altezza, peso, BMI, fitness cardiovascolare valutata con 7 minuti di step.
Inoltre, sono state raccolte informazioni su: storia medica di ogni paziente; funzione cognitiva con lo score MoCA; partecipazione sociale, con il questionario BDI-II; il questionario PAR-Q a 7 giorni. Tutti i parametri sono stati misurati prima dell’inizio e alla fine dell’intervento.
Un primo esito riguarda la VO2max che cresce, dopo l’intervento, soprattutto nel gruppo di pazienti trattati con l’esercizio aerobico. Entrambi i tipi di intervento portano a una riduzione nello score UPDRS-III, valori che invece crescono nel gruppo di controllo.
Per quanto riguarda, invece, la velocità e l’ampiezza dei movimenti, questi vengono migliorati soprattutto dall’esercizio aerobico, mentre il Tai Chi Chuan porta solo a miglioramenti nell’ampiezza.
Al contrario, il gruppo di controllo a fine periodo di intervento mostrava un’ampiezza di movimento ridotta. Nessuno degli interventi ha invece portato miglioramenti a livello neurofisiologico.
Lo studio: Chang cl, pan cy, Wang tc, tseng yt, chien cy, lin tK, et al. distinct effects of long-term tai chi chuan and aerobic exercise interventions on motor and neurocognitive performance in early-stage parkinson’s disease: a randomized controlled trial. Eur J Phys Rehabil Med 2024 Jun 18. DOI: 10.23736/S1973-9087.24.08166-8.