La tangoterapia è già utilizzata come strumento riabilitativo nei pazienti con malattia di Parkinson per migliorare equilibrio e postura, ma anche per allungare il passo e preservare un passo funzionale. Vi sono poi ulteriori vantaggi.

Uno riguarda il passo congelato che caratterizza tanti pazienti con malattia di Parkinson e che ne mette a rischio la stabilità, aumentando il rischio di caduta: le tante pause e ripartenze tipiche del tango consentono al soggetto di mettere a punto strategie per affrontare il problema.

Infine, vi sono vantaggi per il tono dell’umore, aumentato dal rilascio di endorfine e invece messo a dura prova dalla patologia.
La tangoterapia è affrontata da uno recente statunitense pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscience.

In particolare, gli autori si chiedono se vi sia differenza per l’efficacia terapeutica tra il ruolo di conduttore o di condotto durante la danza. Più nel dettaglio, il conduttore decide la direzione, il timing del passo e l’ampiezza dei passi dando segnali tattili che vengono recepiti dal condotto e quindi messi in atto. I casi presi in considerazione sono sei. Gli autori chiamano i conduttori IG1-2-3 e i condotto EG1-2-3.

Caratteristiche dei pazienti e outcome

I partecipanti allo studio hanno seguito 20 lezioni di tangoterapia da 90 minuti l’una in 12 settimane, venendo assegnati al ruolo di conduttore o condotto in modo casuale. Come di consuetudine i pazienti con Parkinson ballano con persone senza malattia.

Ogni lezione presenza una fase di revisione delle lezioni precedenti, riscaldamento, allenamento ritmoco e valorizzazione della partnership, aggiunta di nuovi passi, unione dei passi vecchi con quelli nuovi e, quindi, defaticamento.

Di età compresa tra i 61 e i 73  anni, i pazienti sono tutti in pensione e vivono da soli, con malattia da 8-18 anni in stadio 2.5-4. Differenti le abitudini di movimento: IG1 si muove quotidianamente, IG3, EG1 ed EG3 1-2 volte la settimana, mentre IG2 ed EG2 camminano solo occasionalmente. Alcuni partecipanti usano dispositivi assistivi, mentre uno usa occasionalmente la sedia a rotelle.

I parametri presi in considerazione dal team di ricerca sono sia specifici che non specifici del Parkinson: vengono per esempio considerati il passo congelato e la funzionalità motoria più in generale, così come il rischio di caduta.

Vengono poi misurati caratteristiche psicosociali, come la depressione e la qualità di vita, e aspetti cognitivi, come la memoria spaziale, capacità di risoluzione di problemi, coordinamento tra vista e descrizione di un oggetto e così via. I test utilizzati in questo studio sono tantissimi. Vediamo quale 2 ruoli permette di ottenere i maggiori miglioramenti.

Meglio lasciarsi guidare

L’attività di ballo ha portato miglioramenti in tutti i pazienti, che fossero guide o guidati. In generale, si osserva una riduzione degli eventi di passo congelato. Inoltre, lo studio dimostra che è possibile far ballare in sicurezza parkinsoniani con passo congelato, dando loro l’opportunità di muoversi divertendosi e ridurre parte della propria sintomatologia.

Non si hanno esiti positivi nel follow-up a un mese dalla fine delle sessioni, perché i pazienti hanno smesso di parteciparvi, sebbene la modalità d’intervento sia piaciuta a tutti: possiamo supporre che i benefici siano lentamente scemati.

Tuttavia, la tangoterapia ha spronato tutti ad aumentare la propria attività fisica.
Sembra, inoltre, che il ruolo di accompagnato sia migliore di quello di guida per godere al massimo dei benefici della tangoterapia.
Certo, gli autori sottolineano l’importanza di continuare a studiare come il tango possa portare benefici a ogni singolo paziente, calibrandone le caratteristiche ed esigenze terapeutiche e tenendo conto della sua sicurezza. 

Studio: Abraham A, Hart A, Bozzorg A, Pothineni S, Wolf SL, Schuh K, Caughlan M, Parker J, Blackwell A, Tharp Cianflona M, Asker C, Prusin T, Hackney ME. Comparison of externally and internally guided dance movement to address mobility, cognition, and psychosocial function in people with Parkinson’s disease and freezing of gait: a case series. Front Aging Neurosci. 2024 May 15;16:1372894. doi: 10.3389/fnagi.2024.1372894. PMID: 38813534; PMCID: PMC11135342