Ortopedia 4.0: più tecnologia = più sostenibilità

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Francesco Falez, presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, in occasione di un convegno dedicato alla sanità 4.0 e all’innovazione in ortopedia, ha spiegato: «vogliamo aprire un confronto sulle sfide introdotte dalla sanità 4.0 e capire come i nuovi modelli di assistenza sanitaria, supportati da tecnologie innovative, possano portare a un’assistenza sanitaria accessibile, sostenibile e di qualità in campo ortopedico».

Marino Nonis, referente progetto It-DRG dell’Istituto Superiore di Sanità, ha continuato: «la realtà digitale e virtuale o la robotica sono esempi di come la tecnologia stia rivoluzionando l’assistenza sanitaria. Queste tecnologie stanno ottimizzando i metodi di diagnosi e di trattamento, aumentando la velocità, la qualità e la percezione delle procedure e migliorando l’esperienza del paziente.
È dunque fondamentale che tutte le parti interessate che operano all’interno del sistema sanitario collaborino per sviluppare un approccio comune, volto a renderle non solo accessibili ma anche sempre più efficienti».

Uno dei cambiamenti già integrati nella nostra sanità, anche se con numeri bassi rispetto a quanto accade in altre parti del mondo, è l’uso della robotica: a oggi sono circa 4.000 le protesi articolari impiantate con il supporto di un robot chirurgici.

Durante l’evento sono stati forniti anche alcuni dati relativi, per esempio, agli interventi di artroprotesi di ginocchio, tra i più effettuati: dati SDO, PNE e RIAP (Registro ItalianoArtroProtesi) indicano che nel 2017 ne sono stati eseguiti 80.254, per un totale di 582.575 giornate di degenza ospedaliera, con una media di 7,2 giorni.
La maggioranza degli interventi è avvenuto in ospedali privati, di solito in convenzione con i SSR. Il 34%, invece, è avvenuto in strutture pubbliche. Parlando di artroplastiche generali, invece, i numeri salgono a 200.000, dei quali 108 mila riguardano l’anca.

L’avanzamento tecnologico potrebbe favorire migliori outcome per il paziente e, al tempo stesso, ridurre i giorni di degenza per intervento, il che si traduce in maggiore sostenibilità per i Servizi Sanitari Regionali.
Durante l’evento si è ricordato che nel decidere l’acquisto di una tecnologia occorre tenere conto sia dell’investimento per l’acquisto sia dei vantaggi che la tecnologia potrebbe portare ai pazienti da un lato e agli ospedali dall’altro.

Stefania Somaré