Neuroni specchio e rilassamento muscolare per trattare arto fantasma

La sindrome dell’arto fantasma colpisce tra il 63% e il 90% di coloro che subiscono un’amputazione di arto, comportando nella maggioranza dei casi un sintomo doloroso.
Tra le terapie non farmacologiche sempre più spesso applicate per trattare l’arto fantasma doloroso c’è quella dei neuroni specchio.
Il soggetto viene messo in condizione di osservare l’arto sano specchiato mentre si muove, permettendo così al cervello di correggere le discrepanze createsi con l’amputazione tra percezione sensoriale e motoria: discrepanze che, oggi sappiamo, possono generare un sintomo doloroso.
In effetti, la terapia dei neuroni specchio funziona nel ridurre la percezione dolorosa dell’arto fantasma.

Uno studio pilota italiano, randomizzato controllato e in singolo cieco, condotto da Fondazione Santa Lucia e la sede di Bologna e Bagheria dell’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli, valuta se gli effetti di questa terapia possano migliorare con l’associazione a un altro tipo di intervento, meno usato in traumatologia ma noto, per esempio, in psicologia e nel trattamento del dolore oncologico terminale.

Si tratta del rilassamento muscolare progressivo di Jacobson, un percorso che porta il soggetto a imparare come rilassare i muscoli dei vari distretti corporei. Una volta acquisita, la procedura permette di agire positivamente sulla tensione muscolare ai suoi primi cenni… interrompendo anche il dolore che spesso genera.

Nel lavoro gli autori confrontano gli esiti ottenuti sul dolore dell’arto fantasma con due diverse procedure: quella più comunemente utilizzata, che fa precedere alla terapia dei neuroni specchio una fase di rilassamento generico, e quella che guida invece il paziente a un rilassamento profondo e progressivo della muscolatura. C’è poi un terzo gruppo, che viene trattato con interventi di fisioterapia convenzionali.

Il campione iniziale è piccolo, di soli 30 pazienti, con amputazione dell’arto inferiore e sindrome dell’arto fantasma doloroso. L’impatto degli interventi sul dolore è stato misurato con un paio di questionari somministrati all’inizio della terapia, a una settimana e a tre settimane. Gli autori hanno scelto alcuni punti del Prosthesis Evaluation Questionnaire (PEQ) e il Brief Pain Inventory (BPI).

I risultati ottenuti sono incoraggianti: si osserva una riduzione di frequenza e durate del dolore all’arto fantasma del 65% nei soggetti trattati con terapia dei neuroni specchio e rilassamento muscolare progressivo, molto più alto del 30% ottenuto con la sola terapia dei neuroni specchio e al 6% con l’intervento fisioterapico.
La situazione è ancora più positiva se si guarda all’intensità del dolore, che cala del 90% nei pazienti del gruppo di studio, contro il 45% di quelli seguiti con la sola terapia dei neuroni specchio e il 20% di quelli che hanno seguito un percorso fisioterapico.

Gli autori concludono che il rilassamento muscolare progressivo possa amplificare l’azione della terapia dei neuroni specchio. Occorre però confermare i risultati con numeri più alti di pazienti.

(Lo studio: Brunelli, Stefanoa; D’Auria, Luciab; Stefani, Andreab; Giglioni, Filippob; Mariani, Giorgiob; Ciccarello, Marcelloc; Benedetti, Maria Graziab. Is mirror therapy associated with progressive muscle relaxation mo re effective than mirror therapy alone in reducing phantom limb pain in patients with lower limb amputation?. International Journal of Rehabilitation Research ():10.1097/MRR.0000000000000582, April 21, 2023. | DOI: 10.1097/MRR.0000000000000582)