Si chiama ASA, ovvero Augmentation Artroscopico del Sottoscapolare, il metodo artroscopico made in Italy per trattare le lussazioni della spalla.
A idearlo è stato il professor Marco Maiotti (nella foto), primario dell’Unità Operativa Complessa di Medicina e Traumatologia dello Sport dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma: «questa tecnica permette di trattare pazienti dai 15 anni in su, soprattutto quando il tradizionale intervento di riparazione artroscopica espone a un’elevata percentuale di recidive e l’intervento di Latarjet è sovra-indicato», spiega il professor Maiotti. «In questo modo si può dare alla spalla la giusta stabilità, senza comprometterne la mobilità articolare e senza dover eseguire interventi più complessi e a cielo aperto che, pur essendo efficaci per il ripristino della stabilità, prevedono l’utilizzo di viti o placche di metallo che, se mal posizionate, possono determinare gravi complicazioni».
Questo metodo, già utilizzato in circa 500 pazienti negli ultimi 8 anni, presenta un tasso di recidive basso, pari al 3%, e comunque causate da traumi ad alta energia.
Inoltre, consente una ripresa più rapida nei pazienti che, se sportivi, possono tornare a praticare in 3 mesi. Unica controindicazione, la presenza di un danno osseo glenoideo evidenziato dalla TAC.
Stefania Somaré