Esistono alcuni sport che predispongono alla frattura del legamento collaterale ulnare, in particolare si tratta di sport nei quali la mano è utile per la sua azione di presa e polso e falangi sono esposte a traumi.
Parliamo, per esempio, di sci, ciclismo e calcio (in particolare il ruolo di portiere).
Questa lesione e i suoi esisti sono ben documentati anche nel baseball, mentre poco è scritto in letteratura rispetto ai ginnasti.

Una ricerca statunitense, condotta dal Rothman Institute del Thomas Jefferson University Hospital di Philadelphia su 9 ginnaste con lesione a questo legamento nella componente del polso, evidenzia che la lesione può essere trattata con successo, tanto da permettere il ritorno all’attivitĂ  agonistica.

6 di queste sportive sono state sottoposte a intervento chirurgico, mentre le altre 3 sono state curate con un trattamento conservativo che si è rivelato di successo in due casi.
Nell’ultimo si è, infine, dovuti passare alla chirurgia.

Tutte le pazienti sono state sottoposte a una serie di valutazioni, utilizzando tra gli altri il Mayo Elbow Performance Score (MEPS), l’Andrews-Timmerman (A-T) Elbow score, il Quick Disabilities of the Arm, Shoulder and Hand (qDASH) score, il Kerlan-Jobe Orthopaedic Clinic Shoulder and Elbow Score (KJOC). Il follow-up è durato mediamente 4 anni e mezzo.

La totalità dei soggetti trattati conservativamente e il 66,7% di quelli operati sono tornati a praticare sport dopo circa 7 mesi. Per quanto riguarda gli score, questi sono stati leggermente superiori nelle pazienti operate rispetto alle altre, ma lo scarto non è da considerarsi significativo.

Taylor D’Amore, primo autore dello studio, ha sottolineato: «Entrambe le opzioni di trattamento permettono di avere successo nel trattare le lesioni del legamento collaterale ulnare nelle sportive. Le pazienti trattate chirurgicamente non hanno riportato esiti significativamente migliori. Occorre continuare a studiare questa lesione nelle ginnaste per migliorarne la gestione».

Stefania Somaré