Le infiltrazioni sono uno dei trattamenti utilizzati per la capsulite adesiva alla spalla.
Per effettuarle si può utilizzare o meno una guida ecografica: nel primo caso i costi della terapia aumentano. Partendo dall’assunto che anche un’infiltrazione senza guida ecografica ma basata su un punto di riferimento può essere precisa, un team di ricerca olandese si è chiesto se sia più vantaggioso un approccio posteriore (tradizionale) o uno anteriore di nuova ideazione.
È stato quindi allestito uno studio prospettico (Rijs Z, de Groot PCJ, Zwitser EW, Visser CPJ. Is the Anterior Injection Approach Without Ultrasound Guidance Superior to the Posterior Approach for Adhesive Capsulitis of the Shoulder? A Sequential, Prospective Trial. Clin Orthop Relat Res. 2021 May 5. doi: 10.1097/CORR.0000000000001803. Epub ahead of print. PMID: 33950868).

Allo studio sono stati arruolati 95 pazienti con capsulite adesiva e sintomatologia dolorosa da meno di quattro mesi, con una lieve difficoltà di movimento e un ROM gleno-omerale doloroso: di questi, 41 sono stati trattati con approccio posteriore e usando come punto di riferimento l’acromion; 54 con approccio anteriore, utilizzando come punto di riferimento l’articolazione acromion-clavicolare.

In entrambi in casi gli operatori che hanno effettuato l’infiltrazione avevano un’esperienza di almeno 10 anni per l’approccio posteriore, mentre erano stati formati per utilizzare un approccio anteriore. Le infiltrazioni contenevano corticosteroidi, anestetico locale e un liquido di contrasto, necessario per valutare successivamente la precisione dell’intervento: tutti i pazienti sono stati infatti sottoposti a una radiografia dopo soli 20 minuti dalla procedura per valutare il posizionamento del contrasto. Una infiltrazione va considerata precisa se deposita il liquido curativo con quello di contrasto solo a livello dell’articolazione gleno-omerale.

I risultati dell’analisi delle radiografie, effettuata in cieco, hanno indicato l’approccio anteriore senza ecografia come più accurato di quello posteriore, con una differenza di precisione del 94% contro 78%. Gli autori suggeriscono quindi di adottare questo approccio nella pratica clinica, perché è più economico della guida ecografica e dà ottimi risultati.

Stefania Somaré